Attualità

«Basta morti sul lavoro»: più di 50 da Venezia a Roma per l'assemblea nazionale

Il segretario nazionale Cisl: «Serve una grande strategia nazionale che ponga fine a questa lunga scia di sangue»

«Basta morti sul lavoro». La Cisl di Venezia si unisce al messaggio lanciato dal palco del PalaTiziano a Roma durante l’assemblea nazionale “Salute e sicurezza” di sabato mattina. Un invito chiaro, quello del segretario nazionale Luigi Sbarra, che ha chiesto che «politica, istituzioni, sistema delle imprese e organizzazioni sindacali debbano remare insieme nella stessa direzione, per costruire una grande strategia nazionale che ponga fine a questa lunga scia di sangue».

Dalla provincia di Venezia a Roma sono arrivati in oltre 50 tra delegati, lavoratori e Rls (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) per questa mobilitazione che la Cisl ha avviato in tutta Italia. L’iniziativa nella capitale arriva a pochi giorni da un’altra tragedia nei cantieri della provincia di Venezia, dopo che venerdì 5 aprile ha perso la vita un tecnico specializzato al Teatro Momo di Mestre. Non solo, martedì 9 aprile un veneziano è rimasto ustionato nell’esplosione della centrale idroelettrica di Suviana, nel Bolognese. Per la Cisl di Venezia, il numero di morti e feriti è inaccettabile: nel 2023, 20 persone hanno perso la vita sul lavoro nella nostra provincia, seconda del Veneto dietro a Verona e sopra Treviso.

Le proposte

«Serve dire basta, serve un’inversione di tendenza e non possiamo più attendere - dicono dall'organizzazione sindacale -. Ci sono provvedimenti che si possono adottare sin da subito; intanto estendere la patente a crediti in ogni settore produttivo e allargare le tutele previste nei cantieri pubblici anche ai grandi appalti privati». Non solo. «Crediamo che si debba rilanciare l’esperienza partecipativa dei comitati aziendali Covid sui temi legati alla prevenzione, potenziare ancora di più il contingente degli organi di vigilanza e l’incrocio delle banche dati, destinare risorse per lavoratori e famiglie, con il riuso pieno dell’avanzo di bilancio dell’Inail per programmi di prevenzione e formazione ma anche rivedere e aumentare le rendite Inail per le vittime d’infortunio e delle loro famiglie». 

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