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Venezia, in un negozio magliette con scritte volgari e i simboli della laguna: «Sfregio alla città»

Confesercenti: «Con la vendita di questi prodotti, tra l'altro proposti da un marchio italiano, siamo davvero arrivati all'assurdo»

Campo San Geremia (foto Google)

«Parliamo di decoro, di regole da rispettare e di nuovi negozi che aprono in città, ma questo è uno sfregio alla città di Venezia». Cristina Giussani, presidente di Confesercenti Metropolitana Venezia Rovigo, non usa mezzi termini per commentare i prodotti commerciali che, nel cuore della città, in campo san Geremia, sono visibili a chiunque passi davanti alle vetrine di un negozio di abbigliamento: magliette, acquistabili anche on line, con il simbolo del Leone di San Marco o la gondola "arricchite" da esclamazioni tipiche del dialetto veneziano. "Va in m...", "Ostrega" e così via.

«Direi che con la vendita di questi prodotti, tra l'altro proposti da un marchio italiano, siamo davvero arrivati all'assurdo. Siamo sommersi da addio ai celibati e nubilati, tuffi in canale che diventano virali e, ora, anche vetrine in luoghi di forte passaggio che non sono altro che un inno di volgarità e goliardia - continua Giussani -. Venezia è un "merletto prezioso", non un pezzo di stoffa qualsiasi e va tutelato in ogni modo possibile. Confesercenti è da anni che punta a elevare il livello dell'offerta commerciale e culturale della città con proposte e progetti concreti, rendendosi sempre disponibile come interlocutore sui temi del decoro, dei flussi turistici, dell'offerta culturale-commerciale. A fronte di un nostro impegno costante, non possiamo che essere amareggiati di fronte all'ennesima ferita inferta alla città».


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