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Storia veneta nelle scuole, firma del ministro Bussetti a Venezia

Incontro con il presidente della Regione, Luca Zaia. A margine, dibattito sul bonus libri da cui rischiano di restare esclusi i bambini stranieri

Nelle scuole del Veneto sarà dedicata più attenzione alla storia veneta. È il succo del documento firmato stamattina dal ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, e dal governatore Luca Zaia, dal titolo "protocollo di intesa tra Miur e Regione per lo sviluppo delle competenze degli alunni in materia di storia e cultura del Veneto". L'incontro si è svolto a Venezia, nella Scuola Grande di San Rocco, alla presenza delle autorità regionali, di rappresentanti dell’Ufficio scolastico regionale, del mondo della scuola e delle parti sociali, oltre che dell'assessore comunale Paolo Romor.

Cinque ricercatori per le scuole

Il documento, in particolare, prevede la selezione di cinque insegnanti da destinare ad attività di studio, ricerca, documentazione e diffusione di unità didattiche di apprendimento sulla storia e la cultura del Veneto. A partire dal prossimo anno scolastico i 5 insegnanti opereranno a tempo pieno come ricercatori/formatori per coinvolgere docenti e studenti delle scuole che, nell’esercizio dell’autonomia scolastica, chiederanno la loro collaborazione.

Polemica sul buono libri

Un presidio di protesta è stato organizzato nelle stesse ore dalla Rete degli studenti medi e l’unione degli universitari del Veneto, che lamentano l'assenza di «investimenti per risolvere i problemi più gravi, come l’edilizia e l’abbandono scolastico» e contestano «i provvedimenti come quello che limita agli studenti stranieri l’accesso al buono libri». Un tema al centro del dibattito in questi giorni, dato che molti bambini e ragazzi extracomunitari rischiano di restare esclusi dagli incentivi a causa dell'impossibilità di presentare documenti che comprovino la nullatenenza nei paesi d’origine. «Questo protocollo è un tentativo maldestro di fingersi attenti al tema delle migrazioni - commentano gli studenti - ma nei fatti la Regione Veneto i migranti li discrimina. Come al solito una ridicola passerella elettorale, forse funzionale a far contento quell’ elettorato che ancora aspetta i risultati che non arriveranno del referendum sull’autonomia».

Valorizzazione del patrimonio

Tornando al protocollo firmato oggi, obiettivo è, oltre alla diffusione della cultura veneta, «valorizzare l’orientamento verso professioni in grado di contribuire allo sviluppo del turismo culturale, sostenere attività di ricerca-azione in musei, biblioteche, archivi, enti ed istituzioni culturali, innovare la didattica e incentivare i rapporti tra didattica e ricerca storico-documentale». Per Zaia, in Veneto «l’identità storica, culturale e linguistica è forte e radicata dopo 1100 anni di governo della Serenissima. Questa non è una operazione ‘amarcord’, ma di valorizzazione di un patrimonio culturale che è vivo e ricchissimo: basti pensare che nella nostra regione sette persone su dieci pensano e parlano in lingua veneta».