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Sanità: la Regione tende la mano e i sindacati sospendono l'agitazione

Si parte con un tavolo di confronto regionale entro il 7 giugno, si procede con un calendario di incontri, fino alla condivisione di dati e informazioni

Medici

La ripresa del dialogo è la strada per uscire dal "codice rosso" in ambito sanitario. Le sigle del personale del comparto: Anaao Assomed, Federazione Cimo, Fesmed, Aaroi, Emac, Fassid (Aipac-Aupi-Simet-Sinafosnr), Fp Cgil medici e dirigenti Ssn, Fvm, Uil Fpl coordinamento nazionale delle aree contrattuali medica, veterinaria sanitaria, Anpo, Ascoti, Fials medici, Fp Cgil e Uil Fpl, hanno sospeso lo stato di agitazione dopo l'incontro di mercoledì con la Regione in Prefettura.

Impegni e richieste

Istituito un tavolo di confronto entro il 7 giugno. La Regione si è impegnata con le parti sociali a definire un programma di incontri, con la condivisione di dati e informazioni. Le sigle continuano a sostenere la richiesta di un piano straordinario di assunzioni di dirigenti medici, veterinari, sanitari, operatori dei presidi territoriali di assistenza, e personale tecnico per garantire la qualità del sistema. Hanno anche continuato a rivendicare il rispetto dei riposi, delle ferie, e degli orari di lavoro, come da legge e contratti collettivi e l'applicazione delle norme contrattuali sull'integrazione di risorse aggiuntive regionali, sia per i dirigenti che per il comparto sanitario in generale. È stato chiesto inoltre l'annullamento dei provvedimenti che permettono di richiamare personale medico in pensione. Sulla questione delle uscite di personale con quota 100, i sindacati hanno previsto un piano di assunzioni extra-turnover per il 2019-2020.

Relazioni industriali

Le sigle hanno poi riportato al centro la necessità del confronto con le parti sociali come prassi, con la reintroduzione di stabili relazioni sindacali. Gli incontri, almeno bimestrali, dovrebbero portare alla reintroduzione del gruppo di lavoro per la definizione del fabbisogno minimo di personale sanitario regionale. La formazione durante l'orario di lavoro dedicato e incarichi definitivi in tutti i servizi dei dipartimenti di prevenzione, compresi quelli veterinari, sono da considerarsi come conseguenza.


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