Casa

Nuovo bando social housing, Consulta: «Famiglie a basso reddito escluse o morose»

L'associazione inquilini: «Servono gare Erp adatte ai bisogni dei richiedenti. Si rischia un circolo vizioso che porta allo sfratto e alle occupazioni abusive». Sambo: «Più risorse per la casa». Bonafè: «Rimettere in circolo il patrimonio pubblico inutilizzato»

Foto case (archivio)

«Un nuovo bando social housing per 73 alloggi è appena uscito: l'amministrazione comunale non considera che fasce particolarmente disagiate di reddito (nella maggior parte famiglie mono-genitoriali) non sono in grado di sostenere canoni di affitto da 500-600 euro al mese. Serve mettere a bando con urgenza, attraverso gare Erp (edilizia residenziale pubblica), i circa mille appartamenti sfitti, almeno per metà nel centro storico lagunare». Consulta civica veneziana e Sportello sociale associazione inquilini della Giudecca, mentre attendono in autunno le graduatorie del bando Erp 2022, cui hanno partecipato oltre 2.300 famiglie, tornano a chiedere al Comune di mettere a gare altre case di edilizia residenziale pubblica.

«Se la fascia Isee è bassa, ma le offerte di case sono quelle in social housing (per redditi medi) chi fa domanda comunque per necessità rischia quasi sicuramente di finire in morosità. Si innesca un circolo vizioso per cui ai mancati pagamenti segue l'accumulo di debiti, la chiusura del contratto, poi lo sfratto e di nuovo a quel punto l'alloggio vuoto e un'altra famiglia che ha bisogno di casa», spegano dalla Consulta.Per l'associazione, fra le 263 famiglie che presentarono domanda nel bando Erp 2019 e che poi hanno partecipato alla gara del 2022 ci sono nuclei in emergenza abitativa.

«Succede che case costruite con fondi Gescal o di legge speciale non vengano poi assegnate con criteri Erp - sostiene la Consulta - e mentre si attende la graduatoria del bando 2022 per l'edilizia pubblica, esce l'annuncio dell'attribuzione di 73 case pronte con il social housing (non alla portata di redditi da seimila euro lordi l'anno). L'altro lato della medaglia sono le occupazioni abusive. Va creata - concludono Consulta civica veneziana e Sportello sociale associazione inquilini Giudecca - una politica di aggressione al monte case sfitte non a piccoli bandi, perché gli immobili rimangono non assegnati. È il caso del social housing di Mestre, con il 40 per cento di partecipanti esclusi per motivi di reddito. O degli appartamenti alla Giudecca, dove in Campo Marte ci sono 19 case tra i 50 e i 70 metri quadri pronte, che non si sa come e quando verranno affittate. A Sacca Fisola - continua l'associazione - risultano alloggi chiusi e così a Burano dove il bando è stato pure ripetuto perché la metà delle case è vuota per motivi di reddito. Le nuove gare, dicono i fatti, non vanno incontro alle esigenze dei richiedenti».

La politica

«Il tema casa: una vera e propria emergenza nel nostro territorio - commenta la segretaria del Partito Democratico veneziano, Monica Sambo - Questo riguarda sia le case Erp come anche il social housing nel Comune di Venezia. Sono molte le persone che partecipano ai bandi di social housing, indetti dal Comune, ma che hanno redditi molto bassi e si troveranno costretti a pagare canoni di affitto elevati. Continuiamo a chiedere che vengano stanziate più risorse per la casa, che vengano potenziati i bandi Erp per rispondere alle esigenze di chi ha redditi bassi e costruiti bandi social housing adeguati e di co-housing soprattuto per la popolazione anziana. Serve dare nuovi cittadini alla città - conclude Sambo - e per farlo bisogna offrire lavoro di qualità, servizi alla persona e un'abitazione che faccia di nuovo scegliere Venezia come luogo di vita. Su questo sono numerose le analisi di Ocio che ha più volte sottolineato come al crisi abitativa del nostro Comune sia sostenuta da dati concreti».

«Cogliamo con apprezzamento e condivisione l’annuncio dell'assessore alla Coesione sociale Simone Venturini sull’imminente rimessa in circolo di un buon numero di appartamenti pubblici in social housing (sia nella Venezia lagunare che in terraferma). Molto apprezzabile anche l’apertura di un ufficio per il pubblico per aiutare tutti gli interessati nella preparazione delle domande di partecipazione ai bandi - affermano Paolo Bonafè, segretario comunale Azione Venezia e Leda Costantini, responsabile tavolo casa -. Suggeriamo che diventi un’interfaccia a tutto tondo con il cittadino e possa fornire agli assegnatari adeguato supporto oltre a una funzione comunale dedicata che gestisca le manutenzioni, il turn over delle assegnazioni, la successione degli affitti in modo tempestivo. L’obiettivo dev’essere rimettere in circolo tutto il patrimonio pubblico inutilizzato. Non dimenticando, peraltro, che una piccola quota deve essere comunque riservata alla Erp per la tutela dei ceti più deboli».


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