Casa

Dolo, una casa Ater a 25 famiglie che non se la possono permettere

Amministrazione comunale e Ater Venezia hanno stretto un patto; gli appartamenti non risultano assegnabili perché bisognosi di interventi. Il Comune ci mette la quota per l'edilizia residenziale privata, oltre al canone annuale. Ecco come

Dolo, foto da Fb "Sei di Dolo se.."

Venticinque appartamenti di Ater a Dolo non risultano assegnabili perché bisognosi di interventi manutentivi. Nella "città gentile", dove sono numerose le richieste di alloggi a prezzi calmierati, è nato allora un protocollo fra Ater e il Comune.

«Ci siamo letteralmente inventati un meccanismo che consenta di immettere, in tempi rapidi, gli alloggi oggi non assegnabili nella lista delle disponibilità - commenta il vicesindaco di Dolo, Matteo Bellomo - Le politiche per la casa, per noi, sono assolutamente centrali in un momento storico nel quale l’accesso a questo bene appare sempre più difficile».

Cosa prevede 

Oggi il Comune di Dolo versa ad Ater un canone annuale di poco superiore ai 50 mila euro perché sia l’azienda a gestire, dal punto di vista amministrativo, le cosiddette “case popolari” di proprietà comunale. A questa somma si aggiungerà parte della monetizzazione che il settore Urbanistica raccoglie come quota per l’Edilizia residenziale privata (Erp): in alcuni casi, infatti, le pianificazioni urbanistiche prevedono all’interno delle lottizzazioni o delle nuove realizzazioni una percentuale di Erp, e queste due fonti di approvvigionamento economico, dunque, concorreranno alla costituzione di un fondo che Ater utilizzerà per compiere i lavori manutentivi entro un massimo di sei mesi.

«Grazie a questo meccanismo – spiega l’assessore alle Opportunità sociali, Chiara Iuliano – riusciamo a mettere subito a disposizione di Ater 100 mila euro, sufficienti per restaurare 6 appartamenti sul nostro territorio. La convenzione resterà aperta sino a quando ce ne sarà necessità arrivando, nel medio periodo, a non avere più alloggi sfitti e per garantire una casa a ulteriori 25 famiglie del nostro territorio».

«Il protocollo concepito con il Comune di Dolo – dice il presidente di Ater Venezia, Fabio Nordio – rappresenta una sperimentazione virtuosa e un modello che, mi auguro, possa essere esportato anche altrove. La nostra azienda continua a lavorare nella consapevolezza che soltanto attraverso un patto virtuoso con i Comuni potremmo riuscire, insieme, a rispondere al crescente bisogno di casa. Quando il Comune di Dolo ci ha proposto di lavorare a quattro mani su questo meccanismo, affinandolo giorno dopo giorno per renderlo efficace, abbiamo colto questa opportunità e oggi, che i passaggi formali si stanno concludendo, c'è soddisfazione per una collaborazione che permette di sostenere i nuclei, specie i più fragili».


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