Cronaca

Rewind, un anno di Venezia: gli avvenimenti che hanno segnato il 2017 della laguna

L'anno di Venezia e provincia in pillole. Sono stati 12 mesi caratterizzati da terribili episodi di cronaca, da successi sportivi, sentenze ed eventi "social". Il "film" di un anno intero

Foto di Lamberto Ferro (Venezia per Sempre)

Fine dell'anno, tempo di tirare le somme e guardarsi indietro per un momento: dalla cronaca allo sport, dalla politica al gossip passando per le notizie d'arte e di costume, ci sono avvenimenti che nel bene e nel male hanno caratterizzato e segnato il 2017 di Venezia e di tutta la sua provincia. Non si tratta di una classifica, bensì di un elenco dei fatti che hanno fatto parlare di più nel corso dell'anno, divisi per "blocchi tematici".

IL 2017 IN PILLOLE - VIDEO

Cronaca

Incendio Londra, Marco e Gloria vittima del rogo della Grenfell Tower

Vivevano a Londra da qualche mese Marco Gottardi e Gloria Trevisan, i due fidanzati veneti, lui 28enne di San Stino di Livenza, lei 27enne di Camposampiero (Padova) morti nell'incendio alla Grenfell Tower di Londra del 14 giugno. Le speranze di trovare i due giovani vivi si erano ridotte al lumicino già quando i loro nomi figuravano nella lista dei dispersi della Farnesina, poi la conferma della morte della coppia da parte del legale della famiglia Trevisan. Trasferitisi a Londra per coltivare i propri sogni, sono finiti vittime della trappola inespugnabile di un rogo maledetto. In onore dei due veneti, nel mese di novembre è stato istituito il "Gloria e Marco award", una borsa di studio del valore di 7500 sterline sostenuta dai colleghi dei due giovani architetti

L'annus horribilis dei femminicidi

Anno nero sul fronte femminicidi: sono 4 le donne uccise da figli, compagni, mariti o ex coniugi nel giro di soli 2 mesi. Quattro delitti a distanza ravvicinata, solo follia in una lunga scia di sangue. Delitto premeditato (secondo la Procura) quello avvenuto nella notte tra il 17 e il 18 giugno a Chirignago, quando Stefano Perale ha ucciso dopo averli invitati a cena Anastasia Shakurova e il fidanzato di lei, Biagio Junior Buonomo. L'insegnante 50enne era invaghito da tempo della giovane, non corrisposto. Ha risolto la questione mettendo le vittime con cloroformio e poi finendole. Lei soffocata, lui a bastonate. Anastasia era incinta di 3 mesi. Il suo corpo avrebbe subito anche un vilipendio a sfondo sessuale.

Maria Archetta, commessa di Musile di Piave, è la seconda vittima della follia amorosa. Chiedeva più spazio e la possibilità di farsi una nuova vita, l'ex marito Antonio Ascione ha preso un coltello da cucina, colpendola più volte mentre si trovava a letto, nel suo appartamento nel quale viveva da qualche mese. Il 5 luglio, invece, Mauro Cappella Padoan, 53enne di Marghera, ha ammazzato con una coltellata la madre Sonia Padoan. L'uomo ha reagito all'intervento dell'anziana donna che in un tentativo disperato cercava di distoglierlo dalla volontà di togliersi la vita. Trovando la morte.

Ultimo omicidio quello di Sabrina Panzonato, 53enne infermiera all'ospedale dell'Angelo, uccisa il 17 agosto dal marito Luigi Nocco, agente di polizia, all'esterno dell'abitazione in cui vivevano a Dogaletto di Mira. Un'esecuzione: lei tenta di scappare e cade a terra, poi viene raggiunta dal colpo di pistola esploso dall'uomo, che infine ha rivolto l'arma contro di sé, togliendosi la vita.

Eroina killer

Una droga più potente, per i tossicodipendenti "più buona". È l'eroina killer che da qualche mese a questa parte ha raggiunto Mestre. Una brutta bestia che ha lasciato sul terreno molti morti, come la 21enne mestrina deceduta davanti agli occhi di un amico o quella di un 44enne vicentino che dopo mesi di comunità di recupero è morto in un albergo di via Trento dopo una dose. Nel giro di poche settimane, tra agosto e settembre, sono 9 le morti causate dall'eroina gialla, la più potente in circolazione, il cui traffico viene gestito dai nigeriani. "Lavoriamo giorno e notte per giungere a dei risultati", aveva commentato il capo di gabinetto della questura di Venezia, Roberto Della Rocca, ma la strada per debellarne lo spaccio e l'uso è sempre in salita. A dicembre un altro decesso simile a Marghera.

Tromba d'aria di Cavallino-Treporti

Un'anomala tromba d'aria lo scorso 10 agosto ha sconvolto il Delta del Po e parte del litorale veneziano, abbattendosi con forza, in particolar modo, sui campeggi del Comune di Cavallino-Treporti. Un evento atmosferico che ha contribuito a generare devastazione per oltre 7 milioni di euro di danni, tra patrimonio pubblico, privato e delle attività economico-produttive del territorio. Sul finire dell'anno, a dicembre, è arrivata la buona notizia dal Consiglio dei Ministri, con la conferma dello stato di attenzione richiesto dalla Regione Veneto.

Estate "cafona"

È stato l'anno dell'estate cafona, quella del degrado senza freni e contenimenti in laguna. Ce n'è stata di ogni sorta, dai tuffi da Rialto e Calatrava ai bagni in Canal Grande, passando per i bivacchi dei turisti, i pasti consumati sulle gradinate e i monumenti della città. Ma è stata anche l'estate dei turisti nudi o in costume, a spasso per la città o in piedi sui parapetti dei ponti per il puro gusto di farsi immortalare in foto e video da pubblicare sui social network. È stata l'estate del degrado, dei picnic sui masegni, dei fornelli all'aria aperta, delle tende montate sotto i porticati delle chiese o delle amache improvvisate per schiacciare un riposino. Senza dimenticare chi ha pensato di consumare gli amplessi all'aria aperta, incuranti di tutto e tutti. La stagione calda del 2017, quella contrassegnata dalla totale noncuranza e mancanza di rispetto per Venezia. Una lunga, infinita serie di violazioni ai regolamenti e alle ordinanze comunali che ha imposto l'aumento delle sanzioni a partire da luglio, per cercare di frenare un fenomeno in rapida espansione, difficile da contenere: da una media di 50 euro fino ai 450 euro per le infrazioni più gravi.

Referendum

Indipendenza del Veneto

È l'anno del referendum per l'indipendenza del Veneto. La consultazione del 22 ottobre sancisce la volontà del popolo Veneto: il "sì" all'indipendenza fa segnare il 98,1% delle preferenze, a presentarsi alle urne il 57% degli aventi diritto. In tutto 2.328.949 elettori hanno voluto esprimere il proprio voto, anche l'1,9% che si è schierato per il "no". Nel solo Comune di Venezia sono stati più di 90mila i voti a favore del sì (97,35% delle preferenze), 2.472 quelli a favore del "no".

"È stata una partita non facile, abbiamo discusso per settimane, anzi mesi. Non esiste il 'partito dell'autonomia', esistono i veneti. È stata una grande sfida - queste le prime parole del presidente del Veneto Luca Zaia dopo i dati ufficiali del referendum - Noi siamo qui a commentare i risultati di questo referendum in virtù della sentenza della corte costituzionale del 2015. Non è una sceneggiata. È il big bang delle riforme istituzionali, è una chiamata di popolo. Vince la voglia di essere padroni a casa nostra".

Separazione Venezia-Mestre

Ma è stato anche l'anno in cui si è fatto un gran parlare del referendum per la divisione di Venezia e Mestre in due comuni diversi. La volontà dei gruppi civici e delle associazioni cittadine che hanno sostenuto con forza la necessità di andare al voto era quella di accorpare il voto a quello per l'autonomia del Veneto, da una parte quale incentivo per andare a votare, dall'altra un espediente per garantire un consistente risparmio economico. Da una parte la volontà di molti cittadini, dall'altra il costante diniego da parte del sindaco Luigi Brugnaro e il mancato nulla osta del presidente della Regione, Luca Zaia. "Quattro referendum sono abbastanza per poter dire che ai veneziani non interessa separare il capoluogo dalla terraferma", questo in sintesi è stato il pensiero del primo cittadino. La partita per il referendum sta registrando un periodo di stasi, ma è ancora aperta, e la speranza delle associazioni è che si possa andare al voto il prossimo 4 marzo (se confermato, giorno delle elezioni Politiche).

Processo Mose

Le sentenze

Il 14 settembre è stato il giorno della sentenza di primo grado del processo Mose per gli 8 imputati eccellenti che a differenza degli altri coinvolti nella grande retata della guardia di finanza hanno deciso di non patteggiare.

L'ex ministro all'Ambiente e alle Infrastrutture Altero Matteoli, morto il 18 dicembre dopo un tragico incidente incidente stradale mentre si trovava a bordo della propria auto in provincia di Grosseto, era stato condannato a 4 anni di reclusione per corruzione, alla pari dell'imprenditore Erasmo Cinque. Per l'ex sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, imputato per finanziamento illecito ai partiti, è scattata in un caso la prescrizione e in un altro l'assoluzione. Si tratta del finanziamento "in bianco" da parte di società facenti parte il Consorzio Venezia Nuova ("il fatto non costituisce reato") e del presunto finanziamento "in nero" su mandato dell'ex presidente del Consorzio Venezia Nuova, Giovanni Mazzacurati. 

Esce illesa dal processo anche l'ex presidente del Magistrato alle acque, Maria Giovanna Piva, assolta "perché il fatto no sussiste" per la vicenda dell'affidamento dell'incarico di collaudatore dell'Ospedale dell'Angelo di Mestre e prescritta per le presunte mazzette ricevute da Mazzacurati. L'architetto Daniele Turato è stato assolto per la presunta corruzione per i lavori di restauro della villa dell'ex presidente della Regione, Giancarlo Galan, condannati invece l'imprenditore Nicola Falconi (2 anni e 2 mesi, con confisca di 78mila euro, corruzione e finanziamento) e Corrado Crialese (1 anno e 10 mesi di reclusione con mille euro di multa, pena sospesa, per millantato credito). Esce "pulita" dal processo l'ex europarlamentare Amalia Sartori.

Sport

Reyer campione d'Italia

Una cavalcata lunga un sogno. Dopo 74 anni di attesa la Reyer Venezia si laurea campione d'Italia, puntando sul petto per la terza volta nella sua storia il tricolore. L'impresa assume i controlli della realtà il 20 giugno, quando gli uomini di Walter De Raffaele, chiudono al PalaTrento la serie di finale contro la Dolomiti Energia sul 4 a 2, mandando in paradiso gli appassionati della palla a spicchi lagunari. Si è trattato di un trionfo sperato ma difficile da pronosticare, figlio della programmazione degli ultimi anni, superando periodi bui e mille difficoltà.

Venezia in serie B

Il Venezia torna in serie B dopo 12 anni di Purgatorio, dopo essere passati per l'Inferno. Allo stadio Penzo è festa grande con tre turni di anticipo, grazie agli ultimi 3 importantissimi punti ottenuti contro il Fano. La squadra di mister Inzaghi non ha deluso le aspettative dei propri supporter, che speravano di tornare il più presto possibile nella serie cadetta. Un sogno diventato realtà dopo una sola stagione di Lega Pro.

Arte "pop"

Mani giganti in Canal Grande

Difficile non notarle. Sono le colossali mani collocate sulla facciata dell'hotel Ca' Sagredo di Venezia, l'opera d'arte realizzata da Lorenzo Quinn, figlio del celebre attore Anthony, in occasione della Biennale d'Arte di Venezia. Un'opera che ha fatto discutere e che ha fatto rapidamente il giro dei social e del mondo, tra chi l'ha considerata un'arricchimento per la città e chi un ulteriore "strumento" per deturpare la bellezza degli storici palazzi veneziani. "Le mani - aveva commentato l'artista - sono strumenti che possono tanto distruggere il mondo quanto salvarlo, e trasmettono un istintivo sentimento di nobiltà e grandezza in grado anche di generare inquietudine, poiché il gesto generoso di sostenere l'edificio ne evidenzia la fragilità".

Gossip

Matrimonio Morata-Campello

È stato il matrimonio più social e mediatico dell'anno, quello tra il calciatore del Chelsea Álvaro Morato e la fashion blogger e modella mestrina Alice Campello. Il grande evento, alla presenza di calciatori, sportivi e personaggi dello show biz, si è tenuto il 17 giugno a Venezia, nella basilica del Redentore, cui ha fatto seguito il ricevimento "pomposo" a Sacca Sessola, all'interno del Marriot Hotel dove hanno pernottato poi gli ospiti. E dopo le nozze, il 2017 magico degli sposini si è coronato con la notizia della dolce attesa di Alice.


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