Cronaca

Camponogara, l'asilo nido non riapre: quindici famiglie "a spasso"

Nessun esito per le trattative sui tagli della nuova gestione. La coop che avrebbe dovuto subentrare si ritira. Genitori: "Costretti ad andare altrove"

L'asilo nido di Camponogara

Non si trova l'accordo sindacale con la nuova cooperativa di gestione e Camponogara rimane "orfana" di asilo nido. Ciò almeno finché il Comune non troverà una soluzione che possa garantire sostenibilità della struttura e livello accettabile del servizio. Un'impresa non così semplice, visto che la querelle ha tenuto banco per tutte le feste natalizie, senza esito. Lunedì mattina, infatti, le quindici famiglie che fino a pochi giorni prima inviavano i propri figli al nido comunale hanno ricevuto una lettera ufficiale in cui si spiega che l'asilo il 7 gennaio non riaprirà più. Non si sa ancora per quanto. 

L'avviso è firmato dal responsabile del settore Socio culturale del Comune e lascia spazio a pochi dubbi: "A seguito della rinuncia della cooperativa Cosep di continuare a gestire l'asilo nido si è espletata una gara per individuare un nuovo soggetto gestore che è andata deserta - si legge - Si è tentato di negoziare una nuova gestione non trovando anche in questo caso un accordo sindacale che potesse mantenere un equilibrio tra disponibilità finanziarie e subentro del personale finora occupato nel servizio. In questa situazione si comunica, con rammarico, che l'asilo nido non riaprirà il 7 gennaio 2016". Tradotto: la cooperativa che avrebbe potuto subentrare, "La Barchetta di Carta" di  Campolongo Maggiore, chiedeva una rimodulazione del personale, perché i costi superavano gli introiti (su una trentina di posti disponibili erano quindici i bimbi seguiti dalla struttura). "Su tre educatrici a tempo pieno e due part-time - spiega Pietro Polo, sindacalista della Uil-Fpl - la cooperativa avrebbe voluto tenerne una a 38 ore, per poi gestire il resto delle ore con proprio personale. Un piano per noi inaccettabile".

I genitori, intanto, hanno preso posizione con una raccolta firme: "L'organico rimanga inalterato, non vogliamo rinunciare alla professionalità di chi seguiva i nostri bambini", si affermava. L'ultimo faccia a faccia il 31 dicembre  scorso, dove si era paventata l'ipotesi di tagliare "un po' meno": "Avevamo proposto che sulle 97 ore necessarie per gestire la struttura 60 venissero affidate a due operatrici dell'organico precedente - continua Polo - il resto sarebbe stato appannaggio della coop. Tutto inutile".

Quattro giorni più tardi, infatti, l'avviso che l'asilo non riaprirà. Impossibile farlo senza cooperativa di gestione: "L'amministrazione comunale si propone di rivedere l'organizzazione di questo servizio alla cittadinanza - conclude l'avviso del Comune - e predisporrà tutti gli atti necessari per una ripresa che garantisca quell'equilibrio tra entrate e uscite necessario per assicurare alle famiglie un supporto importante per la crescita dei propri figli". Per ora, dunque, la struttura rimarrà chiuso. Con i genitori costretti ad andare fuori comune per inserire i propri figli in altre strutture: "Dobbiamo farlo anche in fretta e furia", commenta preoccupata una mamma. "Di questo risultato il Comune non è esente da colpe - conclude il sindacalista Polo - La porta per la coop rimane ancora aperta, ma per delle trattative che vogliano davvero trovare una soluzione. Così si perde un servizio troppo importante per le famiglie".


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