Cronaca

Baby gang e dipendenti infedeli, il questore: "Criminalità dilagante"

Sanna: "Episodi che lasciano basiti. A volte verrebbe voglia di dire al cittadino che li stiamo per prendere, ma per farlo serve aspettare"

Una banda di predoni tolta dalla strada. Una di quelle che avrebbero sicuramente continuato a combinare guai, lasciandosi alle spalle una lunga scia di danni (oltre che di bottini). "Ciò che lascia basiti è questa criminalità dilagante di gente che non avrebbe bisogno di delinquere - ha commentato il questore di Venezia, Angelo Sanna, dopo gli arresti effettuati dal Gamm e dalla squadra mobile nei confronti di criminali dediti a furti in attività commerciali - perché anche in questo caso c'erano delle 'talpe' che per raggranellare qualche soldo in più si sono messe nelle condizioni di perdere il lavoro".

I DETTAGLI SUGLI ARRESTI DEL GAMM

Due gli arresti, tre gli obblighi di dimora. Ma ciò che più fa scalpore è il fatto che i banditi siano riusciti a perpetrare colpi dove il complice di turno lavorava. Questo pur di intascarsi qualche soldo in più. La vicenda "esplode" proprio il giorno seguente al tentativo di rapina subito da un 15enne fermo in via Cappuccina. Stava aspettando il tram, è invece dovuto andare al pronto soccorso a causa di quattro minorenni che certo non hanno problemi di soldi. L'hanno circondato e picchiato. Per non parlare dei sette ragazzini che hanno seminato il panico nel weekend per Venezia, tra rapine e pestaggi. Tutta gente che certo non delinque "per fame": "Siamo di fronte a una criminalità dilagante. Una situazione di degrado generale che non può che preoccupare l'autorità giudiziaria - ha sottolineato Sanna - per questo abbiamo provato grande soddisfazione nell'essere riusciti a portare a casa questo risultato. Andando al di là dell'attività di respiro più breve".

Perché, è il ragionamento del questore, un conto è bloccare un ladro per un furto singolo. Il giorno dopo è ancora libero e la denuncia o l'arresto in questo modo gli fanno il solletivo. Altra questione è invece riuscire ad attribuirgli quattordici furti (come in quest'ultimo caso). Allora la situazione cambia: le possibilità di una condanna pesante aumentano. "Per questo spesso, di fronte anche alla pressione dei media, verrebbe voglia di dire ai cittadini che ci siamo. Che li stiamo prendendo - continua il questore - ma non si può. Perché solo alla fine si possono raccogliere i frutti dell'attività investigativa. Solo adesso quindi - conclude - possiamo gioire. Perché i commercianti faticano a portare a casa i soldi. Abbiamo tolto di mezzo una banda che glieli avrebbe pure rubati". 
 


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