Cronaca

Curva di contagi verso la stabilizzazione, ma gli ospedali restano in affanno e il personale non basta

Focolaio con 34 ospiti positivi alla casa di riposo di Caorle. L'Ulss 4 ha "fame" di medici, infermieri, oss e addetti al contact tracing. Le differenze rispetto alla prima ondata

Personale in area covid a Dolo (archivio)

I dati indicano che la curva dei contagi si sta stabilizzando, in Veneto come in tutta Italia, ma la sanità resta in affanno: se gli ospedali sono più attrezzati e più preparati nella gestione dell'epidemia di Covid-19 rispetto alla prima ondata, resta forte soprattutto il problema della carenza di personale.

Basti l'esempio dell'Ulss 4 del Veneto orientale: negli ultimi mesi l'azienda ha fatto 148 assuzioni tra medici, infermieri, oss, addetti al contact tracing, amministrativi, andando a caccia un po' dappertutto: «Abbiamo richiamato personale che era andato in pensione - ha spiegato stamattina il direttore dell'Ulss 4, Carlo Bramezza - e recentemente anche fatto un accordo con l'università di Padova per "accelerare" il corso di laurea in infermieristica della sede di Portogruaro, così da assumere subito nuovi infermieri neolaureati». Inoltre «stiamo chiedendo al personale medico di San Donà e Portogruaro di venire a lavorare a Jesolo, ci sono anche degli alloggi a disposizione di chi arriva da fuori». E ancora non basta. «Il lavoro aumenta e abbiamo veramente fame di lavoratori. Faccio un appello anche agli operatori che magari sono andati in pensione da poco. Chi può contribuisca».

Negli ospedali del Veneto orientale

Al momento le strutture dell'Ulss 4 hanno in cura 114 pazienti Covid. Al Covid hospital di Jesolo 14 persone in terapia intensiva, 3 in pneumologia, 46 nelle malattie infettive; altre 35 si trovano alla casa di cura Rizzola, che è al completo, e 16 (in fase di guarigione, o già guarite ma non ancora negativizzate) alla Stella Marina di Jesolo. L'ospedale di Jesolo si è riempito man mano ma è pronto ad accogliere almeno altri 30 pazienti, in caso di necessità. Naturalmente il ricovero va evitato, quando possibile: «Il carico sui pronto soccorso è forte - ricorda Bramezza - soprattutto a San Donà e Portogruaro. Il personale valuta se le persone che si presentano all'ospedale possono essere curate a casa, cosa che avviene nella maggior parte dei casi, tramite l'attività delle nostre Usca, le unità che fanno assistenza a domicilio (con 31 medici impiegati)».

Case di riposo, focolaio a Caorle

Sul fronte delle case di riposo risultano 42 anziani ospiti positivi al coronavirus tra tutte le strutture del Veneto orientale, con la situazione più delicata alla Don Moschetta di Caorle (al momento 34 ospiti positivi più 14 operatori sanitari). Il direttore del distretto socio sanitario dell'Ulss 4, Maura Chinellato, ha spiegato che «in caso di bisogno il personale infermieristico dell’Ulss continua ad intervenire nelle case di riposo a supporto degli operatori, i quali saranno sottoposti a tampone ogni 4 giorni (attualmente ogni 7)».

Il contagio

«Le persone ricoverate hanno un’età decisamente più bassa rispetto alla prima ondata di ricoveri, questo perché gli anziani sono ora molto più attenti e scrupolosi nel proteggersi dal virus» ha spiegato il direttore della terapia intensiva del Covid hospital di Jesolo, Fabio Toffoletto. Il direttore del Servizio igiene e sanità pubblica dell'Ulss 4, Lorenzo Bulegato, ha descritto l’evoluzione dei contagi con un dato positivo, ovvero la media attuale dei positivi sul totale delle persone sottoposte a tampone: il 6%. Nelle ultime due settimane il numero dei contagi è passato da 899 a 791 casi; negli ultimi 3 giorni i nuovi positivi registrati nel territorio Ulss 4 sono stati: 130 mercoledì, 70 giovedì e 70 oggi. Complessivamente, i casi positivi nel territorio Ulss 4 sono attualmente 1050.

La situazione nell'Ulss 3

Cresce il numero di ricoverati anche negli ospedali dell'Ulss 3: succede nei reparti di terapia intensiva e in misura maggiore in quelli di medicina, pneumologia e sub-intensiva. Il dato è stato riportato oggi dal direttore dell'Ulss 3 Giuseppe Dal Ben: «C'è un'importante positività nel territorio, così come un importante sforzo ospedaliero, specie in area non critica». La differenza rispetto alla prima ondata, anche per l'azienda sanitaria Serenissima, riguarda la tipologia di ricoveri: sono molti di più i pazienti ricoverati in area non critica rispetto alla scorsa primavera, mentre è sceso in modo importante quello delle persone ricoverate in rianimazione. Nonostante la pressione, - ha rassicurato il dg - la situazione è sotto controllo; alle 8 di oggi, delle 93 terapie intensive disponibili negli ospedali dell'Ulss 3, 49 sono occupate da malati covid, 24 da altra tipologia di pazienti, mentre 20 sono attualmente liberi. «Questo significa che la percentuale dei posti liberi è buona, - ha spiegato Dal Ben - a maggior ragione perché possiamo attivarne fino a 112» (19 in più di quelle attuali, quindi).

Durante la seconda ondata di contagi la case di riposo hanno registrato in media un'incidenza minore di positivi, per quanto la situazione sia molto delicata. Al 14 aprile erano 315 gli ospiti contagiati nel territorio dell'azienda sanitaria, per un totale dei positivi che aveva raggiunto quota 9,05% del totale; oggi il numero dei pazienti colpiti dal virus è inferiore (246), mentre risulta più alto quello degli operatori. A ciò si aggiungono alcuni casi, 9 in tutto, registrati in altre strutture sanitarie (salute mentale, dipendenze, comunità residenziali, centri diurni).

Sul fronte scolastico, invece, dall'inizio della seconda ondata le classi interessate da almeno un caso di covid sono state 665, oggi sono 149; 71 sono stati invece i focolai, 10 dei quali ancora "attivi". Attualmente sono 110 gli studenti positivi, 248 quelli posti in quarantena, mentre i docenti che hanno contratto il virus sono 59, 14 in quarantena. «Abbiamo effettuato quasi 12mila tamponi - ha detto Dal Ben - 1764 solo tra ieri e oggi. Dati alla mano, le scuole più interessate dalla diffusione del virus sono le primarie (198), seguite dalle scuole secondare e dell'infanzia». Gli istituti superiori sono invece meno interessati, specie dopo l'attivazione obbligatoria della didattica a distanza.

Ulss 3, i numeri del coronavirus

  • 7540 persone attualmente positive
  • 503 decessi da inizio epidemia
  • 6938 persone guarite
  • 9749 attualmente in isolamento
  • 362 persone ricoverate positive (2%)
  • 321 pazienti in reparto, 41 in terapia intensiva


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