Cronaca

I clienti cadono dalle nuvole: il "dottore" era un falso dentista

Un ex odontotecnico di San Donà è stato denunciato dalla Finanza. Il suo studio sequestrato, calcolati introiti non dichiarati per 120mila euro

Era un odontotecnico, ma poi ha lasciato tutto da molti anni (di sicuro più di cinque) per dedicarsi esclusivamente all'esercizio abusivo della professione di dentista. Naturalmente gli introiti non venivano dichiarati, così oltre a una denuncia da parte della compagnia della guardia di finanza di San Donà di Piave, è arrivato anche il secondo round. Forse quello con il colpo da ko più pesante: secondo le fiamme gialle il falso dentista, che sui biglietti da visita si presentava come "dottore", negi anni si sarebbe intascato infatti circa 120mila euro. Il tutto senza dichiarare alcunché al Fisco.

Lo studio del truffatore è stato sequestrato a novembre scorso dopo lunghe indagini, che hanno coinvolto anche i pazienti che, spesso ignari, si rivolgevano a lui per le sedute dentistiche. Gli investigatori sono risaliti a loro anche analizzandoo i tabulati telefonici del falso medico, che aveva allestito in tutto e per tutto l'ufficio come un normale studio dentistico. I clienti non sapevano che quel camice bianco (che non emetteva mai fattura) in verità non aveva conseguito la laurea in Medicina e non aveva quindi i titoli per esercitare la professione. L'ex odontotecnico si presentava come dottore oltre che sui biglietti da visita anche sul citofono di casa e dello studio. Si comportava come un professionista navigato (lui che ormai è un uomo di mezza età), ingannando tutti.

I finanzieri della città del Piave hanno organizzato diversi appostamenti e accertamenti, dopodiché è scattato il blitz nello studio, allestito con tutto il necessario per le prestazioni. A nulla è valso il tentativo dell’indagato di rifugiarsi in casa, poiché i finanzieri erano autorizzati dalla Procura a perquisire anche il domicilio privato. Il "dentista" aveva capito che stavano arrivando i baschi verdi nel suo luogo di lavoro, scappando alla chetichella dal retro del suo studio raggiungendo poi la sua abitazione, che si trova sempre nella città del Piave. Era solo questione di tempo, però: la Finanza gli ha esibito il decreto di perquisizione, per poi passare al setaccio studio e casa. 

Con la fase iniziale dell’operazione i baschi verdi hanno quindi sequestrato lo studio di San Donà, dopodiché hanno avviato le verifiche fiscali per capire di che entità fossero gli introiti illegali del dentista fasullo (su cui non erano state pagate le tasse). I militari hanno quindi ascoltato numerosissimi clienti, che hanno fornito informazioni sulle prestazioni mediche erogate, sulle strumentazioni usate e l’importo dei pagamenti. Fino ad arrivare a calcolare quei 120mila euro sottratti all'Erario (per via della prescrizione le indagini si sono fermate a cinque anni fa, ma il falso dentista aveva "aperto i battenti" da prima). Inevitabile per lui una denuncia anche per lo smaltimento illegale di rifiuti sanitari (tutto finiva nella spazzatura come se ci si trovasse di fronte a scarti normali) e per l'utilizzo indebito di apparecchiature radiologiche e laser, riservato solo a medici professionisti.


Si parla di