Cronaca

Galan rimane in carcere, il giudice: "Nessun atto incostituzionale"

L'ex presidente del Veneto recluso nel penitenziario di Opera dovrà restare in cella. Il Riesame ha deciso dopo 4 ore di camera di consiglio

Giancarlo Galan (©TM News Infophoto)

L'ex presidente del Veneto Giancarlo Galan resta in carcere. Il tribunale del Riesame di Venezia ha confermato per l'attuale parlamentare di Forza Italia, che si trova detenuto nel carcere milanese di Opera nell'ambito dell'inchiesta Mose, la custodia cautelare nel penitenziario lombardo. I legali difensori dell'onorevole, accusato di corruzione, avevano invece chiesto la scarcerazione del loro assistito.

Secondo i giudici, infatti, è "manifestatamente infondata la questione di legittimità Costituzionale avanzata", mentre l'ordinanza con cui il gip di Venezia chiedeva l'arresto viene annullata, per prescrizione, per tutti i fatti antecendenti il 22 luglio 2008, fra cui il finanziamento della ristrutturazione della casa e diverse dazioni. La decisione dopo quattro ore di camera di consiglio, dopo che venerdì si era vissuta una giornata di accuse e contro accuse. Con la Procura che ha "sfruttato" la testimonianza di un imprenditore per confutare la memoria difensiva presentata da Galan durante il suo interrogatorio di garanzia.

"Il Tribunale del riesame ha respinto l'istanza di scarcerazione ma ha dichiarato anche prescritti tutti i reati a lui contestati antecedenti al 22 luglio del 2008. Non ci fermiamo, presenteremo ricorso in Cassazione", ha detto il legale di Giancarlo Galan, l'avvocato Antonio Franchini. Tra i reati prescritti i presunti finanziamenti per le campagne elettorali, la presunta dazione di 200mila euro ricevuta all'hotel Santa Chiara di Venezia e i presunti finanziamenti per la ristrutturazione della villa di Cinto Euganeo. Franchini conferma che non ha avuto ancora modo di informare l'ex ministro, "l'ho incontrato prima dell'esito, quindi credo non lo sappia ancora".


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