Cronaca

"I turisti ora ci picchiano pure, ma portano davvero così tanta ricchezza ai veneziani?"

Lettera alle autorità cittadine del professore Fabio Mozzato, dopo l'episodio dell'84enne scaraventato a terra da un visitatore in lista di Spagna: "Perché non navighiamo nell'oro?"

"Gli episodi di violenza di turisti verso i veneziani mi pare siano sempre più frequenti, gravi e intollerabili". Così scrive in una lettera inviata alle autorità cittadine il docente di conservatorio Fabio Mozzato, prendendo spunto dall'episodio che nei giorni scorsi ha visto protagonista un 84enne scaraventato a terra e forse colpito da un pugno in lista di Spagna, con la sola colpa di aver "urtato" una donna. Ha riportato fratture alla mano ed è alle prese con alcune costole incrinate: "Molti visitatori si comportano come barbari, più violenti da noi che a casa loro (forse forti della profonda conoscenza della locale “giustizia”) - continua Mozzato - Visto che per il Comune il turismo pare sia considerato una risorsa irrinunciabile, credo che non avrà problemi ad offrire assistenza legale gratuita all'aggredito e a costituire il Comune come parte civile nell’eventuale processo, magari anche per danno di immagine, per una pena esemplare che sia da monito". 

"Accaduto inaccettabile"

Lo sguardo poi si allarga alla situazione che si vive in centro storico in generale, descritta dagli occhi di un residente: "Esser schiacciati quotidianamente dalla folla turistica accade ormai da anni - conclude il docente - esser mandati via di casa per farne un albergo, è risaputo. Pagare la tassa più alta d’Italia per i rifiuti dei turisti non è accettabile. Ma ora basta, non è possibile essere persino pestati a sangue dai turisti. La sicurezza dei veneziani, nonostante tante promesse, non mi pare più abbastanza garantita".

"I turisti portino soldi a tutti i veneziani"

Se i turisti portano così tanti soldi - è la ratio della missiva - come mai i veneziani non navigano nell'oro? "Invito il sindaco di Venezia, la giunta e il Consiglio a dimostrare nei fatti che la ricchezza e il benessere derivanti dal turismo sono per tutti i veneziani - sottolinea Mozzato - e non per 'i soliti noti o furbetti di turno', cominciando ad assumere direttamente a tempo indeterminato i lavoratori precari dei Musei Civici, ovvero predisporre una gara d’appalto che preveda, come condizione principale, un salario minimo netto (esclusi assegni familiari, gli 80 euro o altri ammortizzatori sociali) adeguato al costo della vita in città, quindi non inferiore a 1.600 euro mensili. In caso contrario - conclude - avremo la conferma che è controproducente far venire tanta gente a Venezia".


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