Cronaca

A Marghera si continua a morire: "Tumori legati al lavoro nella zona"

I risultati del rapporto "Sentieri", finanziato dal ministero dell'Ambiente, sottolineano come "agli eccessi di mortalità nell'area, ha verosimilmente contribuito il tipo di occupazione industriale del luogo"

Foto di Nicola Zuliani (www.nizu.it)

Marghera continua a entrare nelle "carni" di chi ci lavora. Marghera è sudore, è industria, è lavoro. Ma soprattutto, secondo il rapporto SENTIERI, Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento, è "tumore". Questa è la causa di decesso principale nell'area,  superiore alla media nazionale. Non ci sono parti del corpo più o meno colpite. Non c'è differenza. "Agli eccessi di mortalità osservati - si legge nello studio - per i tumori al polmone, alla pleura, al fegato, al pancreas, alla vescica, nonché la cirrosi epatica, ha verosimilmente contribuito l'occupazione del luogo".

Lo studio è stato condotto e finanziato nell'ambito del Programma Strategico Ambiente e Salute del ministero competente. Ha preso in esame tutti i siti di interesse nazionale (Sin) d'Italia (territori contaminati che devono ancora essere bonificati). Porto Marghera, come noto, è uno di questi. Secondo il rapporto finale dello studio "per uomini e donne è presente un eccesso per tutti i tumori e per le malattie dell’apparato digerente. Per le cause di morte derivate anche dalle fonti di esposizioni ambientali, il tumore del polmone e della pleura sono in eccesso tra uomini e donne". Nel mirino per il cancro ai polmoni finiscono le "raffinerie di petrolio" e le "industrie chimiche".

Lo studio su Porto Marghera si conclude con un invito alle istituzioni: "Si raccomanda di acquisire dati per valutare lo stato attuale dell’inquinamento ambientale e dell’esposizione occupazionale, come pure di realizzare programmi di sorveglianza sanitaria ed epidemiologica per i soggetti che hanno lavorato nei diversi impianti produttivi del polo industriale".

 

Foto di Nicola Zuliani, www.nizu.it

 

LE TABELLE DELLO STUDIO

 


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