Cronaca

C'è chi vuole un nuovo lockdown totale

L'esigenza di un'immediata e rigorosa stretta è stata sollecitata da alcuni esperti per arginare la diffusione delle varianti covid, ma non tutti sono d'accordo

Continuare a convivere con il virus usando il sistema dei colori per le diverse aree di rischio o chiudere tutto, come nella primavera del 2020? L'emergenza sanitaria legata alla pandemia di coronavirus non accenna a fermarsi, con la curva dei contagi che nelle ultime settimane non ha dato segni di discesa. E riprende quota l'ipotesi di un lockdown totale per l'Italia, soprattutto per arginare la diffusione delle varianti più contagiose. Con l'indice Rt in risalita a 0.95 e l'istituzione di alcune zone rosse in diversi comuni italiani, l'esigenza di un'immediata e rigorosa stretta è stata sollecitata da alcuni esperti, ma non tutti sono d'accordo con l'esigenza del ritorno a una chiusura totale. Quest'ipotesi, come spiega oggi Today, ha già provocato le prime scintille nel Governo di Mario Draghi.

Nuovo lockdown totale in Italia?

A caldeggiare un lockdown duro è in primis Walter Ricciardi, docente di Igiene e Medicina preventiva all'università Cattolica di Roma e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza per l'emergenza coronavirus. «Al ministro ho sottoposto la necessità di proporre al Governo tre cose, anche alla luce del problema delle varianti: lockdown breve e mirato per 2, 3 o 4 settimane, ossia per tutto il tempo necessario a riportare l'incidenza di covid al di sotto dei 50 casi per 100mila abitanti. Tornare a testare e tracciare; vaccinare a tutto spiano. Io sono consigliere del ministro della Salute e a lui mi rivolgo. - ha aggiunto - E Speranza ha sempre accolto i miei suggerimenti. Nel precedente Governo, però, trovava un muro, trovava la linea di chi voleva convivere con il virus. Questo ha causato decine di migliaia di morti e ha affondato l'economia».

Ma a richiesta di Ricciardi non è rimasta isolata. Il Comitato tecnico scientifico (Cts) ha messo a verbale venerdì scorso che serve un rafforzamento delle misure anti covid, per tentare di arginare i contagi dovuti alle nuove varianti del coronavirus: «L'incidenza dell'epidemia risulta nuovamente in crescita, con un impatto sostenuto sui sistemi sanitari», hanno scritto i tecnici e gli scienziati al termine della riunione in cui hanno analizzato gli ultimi dati epidemiologici.

Sulla stessa linea di Ricciardi è il professor Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia all'Università di Padova. «Il 20% dei contagiati presenta la variante inglese e la percentuale è destinata ad aumentare. Bisognava fare il lockdown a dicembre, prevenendo tutto questo, mentre ora siamo nei guai. Serve un lockdown duro subito per evitare che la variante inglese diventi prevalente e per impedire che abbia effetti devastanti come in Inghilterra, Portogallo e Israele. E neanche zone arancioni, va chiuso tutto e va lanciato un programma nazionale di monitoraggio delle varianti».

Al contempo, le parole di Ricciardi hanno scatenato le critiche di diversi politici. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha commentato: «Spero che con il nuovo Governo finisca anche la stagione degli allarmismi su giornali e tg». Contraria anche Giorgia Meloni: «Ricciardi, consulente del ministro della Salute, propone un nuovo lockdown totale. La proposta è surreale. Se dopo un anno e più siamo ancora a parlare di lockdown totale, significa che la politica di lotta alla pandemia è stata totalmente fallimentare».

Non ultimo, anche il presidente del Veneto Luca Zaia, nel corso del punto stampa di oggi dalla sede della protezione civile di Venezia, è intervenuto sul tema. «In Veneto la situazione dell'epidemia è buona - ha detto Zaia - e non si capisce perché oggi parlano tutti delle varianti del virus e della loro pericolosità. Noi ne abbiamo parlato fin da dicembre. Se sei uno scienziato e dici di fare il lockdown non rischi niente, non hai responsabilità giuridica nel dirlo. Ma noi abbiamo o non abbiamo il diritto di sapere quali sono le basi scientifiche su cui vengono fatte queste scelte?».


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