Cronaca

Sdegno a Cannaregio: sparita una pietra d'inciampo, memoria delle deportazioni

Si sospetta un atto vandalico, ma gli accertamenti sono in corso. Nota congiunta di Comune e Comunità ebraica: "La pietra in ricordo di Gustavo Corinaldi sarà al più presto ricollocata"

"Ho spiegato a mia figlia di 6 anni l'importanza della memoria storica: iniziamo il 'gioco' ed andiamo alla scoperta delle pietre dell'inciampo. Cannaregio 1771, una bella corte alberata, un portale maestoso ma... la pietra non c'è più". Sorpresa e preoccupazione a Venezia dopo che una donna si è accorta dell'assenza di una delle targhette d'ottone apposte in memoria degli ebrei deportati durante le persecuzioni nazifasciste. Il fatto è stato segnalato mercoledì mattina, a due passi da San Marcuola, e reso pubblico su Facebook.

Vandali in azione?

Del fatto sono state informate le forze dell'ordine. L'ipotesi più inquietante è che la scomparsa sia conseguenza di un gesto vandalico, anche se, in un caso del genere, l'episodio avrebbe connotazioni ben più gravi di altri "comuni" atti di teppismo: un'offesa alla memoria di chi ha patito sofferenze assurde e perso la vita in quello che è considerato il periodo più buio nella storia recente. L'idea delle pietre d'inciampo è dell'artista tedesco Gunter Demnig: nel selciato delle strade, lungo i marciapiedi, in corrispondenza delle abitazioni in cui la persona perseguitata veniva prelevata per essere deportata o uccisa, sono state posate oltre 65 mila pietre d'inciampo in 21 Paesi europei.

Ricordo dello sterminio

Le pietre riportano su una targa d'ottone il nome della persona, l'anno di nascita, la data, l'eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta. “Ogni pietra - ha raccontato Demnig - è realizzata singolarmente. Il significato è duplice: da un lato le Stolpersteine raccontano la storia dei sei milioni di ebrei e di altrettanti gruppi etnici, oppositori politici, disabili, sterminati dal regime nazista, in modo molto più significativo dei libri di storia. Dall'altro, obbligano a un inchino, per leggere quello che vi è scritto”.

"La pietra sarà al più presto ricollocata"

“Un atto intollerabile, a pochi giorni dalla ricorrenza del Giorno della Memoria, che la stragrande maggioranza della Venezia civile rifiuta categoricamente - così in una nota congiunta Comune di Venezia, Comunità ebraica, Centro tedesco di Studi veneziani e Iveser hanno espresso la loro condanna per la rimozione della pietra d'inciampo posizionata il 22 gennaio scorso in ricordo di Gustavo Corinaldi. “Condanniamo fermamente  – si legge nel comunicato – questo atto di vandalismo e inciviltà che oltraggia la memoria di un nostro concittadino deportato e assassinato ad Auschwitz, auspicando che venga fatta chiarezza sulle responsabilità. Facciamo un appello alla cittadinanza di segnalare immediatamente alla presidenza del Consiglio comunale altri eventuali danneggiamenti e rimozioni di pietre, al fine di provvedere subito alla loro sostituzione. La Pietra di Gustavo Corinaldi – si conclude - sarà al più presto ricollocata”.

"Mi auguro che il Comune di Venezia abbia ripreso e registrato il discorso del presidente della comunità ebraica, Paolo Gnignati, fatto domenica al teatro Goldoni in occasione della giornata della Memoria - scrive il parlamentare veneziano Michele Mognato di LeU. Diffonderlo, in particolare nelle scuole, sarebbe la risposta migliore per chi ha divelto e derubato la pietra d'inciampo dedicata a Gustavo Croninaldi. Nell'esprimere la mia solidarietà alla comunità ebraica, sono certo che tutta la comunità veneziana saprà respingere qualsiasi provocazione antisemita e fascista".
 


Si parla di