Cronaca

Tornano gli "scatolettisti" a Venezia: la pallina non c'è, agenti in borghese ne fermano 9

Operazione della polizia locale giovedì mattina, a partire dalle 11. I truffatori sono stati bloccati dopo un pedinamento lungo tre ore. Per loro denuncia per truffa in concorso

Immagine d'archivio

Una vera e propria banda. La polizia locale di Venezia, nel primo pomeriggio di giovedì, ha bloccato 9 scatolettisti provenienti dall'est Europa, colti in flagrante mentre stavano truffando un turista americano. L'operazione ha avuto inizio alle 11 sul Ponte degli Scalzi, poi è proseguita sul ponte dell'Accademia e per finire nuovamente agli Scalzi. Un pedinamento che ha avuto i suoi frutti.

Gli agenti, in borghese con tanto di trolley al seguito per essere scambiati per turisti, hanno osservato da vicino le mosse della banda, poi al momento opportuno sono entrati in gioco, smascherandoli: sotto le scatolette non c'era nessuna pallina. Il modus operandi è sempre il medesimo, prima si invoglia il passante di turno a giocare, facendolo vincere. Poi, quando è il momento di "fare sul serio", la pallina scompare e lo sventurato viene truffato, andandoci a rimettere il proprio denaro.

La vittima, in questo caso, è un turista statunitense di 30 anni, attirato dalle facili vincite dei giocatori, tutti complici del mossiere. Ha deciso quindi di tentare la sorte: come da prassi, il primo "giro" è riuscito a scovare la pallina, guadagnando 100 euro "offerti" dai truffatori. Poi, quando si è trattato di giocare il proprio denaro, la dinamica del gioco è cambiata. O sarebbe cambiata. Quando c'è stato l'effettivo scambio di denaro, infatti, sono intervenuti gli agenti, che hanno appurato come sotto le scatolette non ci fosse assolutamente nulla. Nessuna pallina.

Gli scatolettisti come detto, erano ben 9. Un mossiere, sei finti giocatori e due pali corti, tutti originari dell'est Europa: kosovari, slovacchi e macedoni di età compresa tra i 26 e 63 anni. A carico dei truffatori è scattata una denuncia per truffa aggravata dal concorso di più di quattro persone. Il turista americano, dopo avere sporto denuncia-querela per la truffa patita, è rientrato in possesso della cifra indebitamente sottrattagli.


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