Cronaca

Profughi dentro le palestre, Zaia furioso: "Situazione fuori controllo"

La Prefettura ha annunciato 200 nuovi arrivi in Veneto il pomeriggio di giovedì. Una parte è stata distribuita fra Eraclea, Portogruaro e San Donà di Piave

Vengono dall'Eritrea e dal Bangladesh, anche loro hanno dovuto affrontare un lunghissimo e disperato viaggio in cerca di un destino migliore: un viaggio che per ora termina qui, in alcune strutture predisposte provvisoriamente tra Eraclea e Portogruaro. Sono duecento i nuovi arrivi in Veneto di giovedì pomeriggio, annunciati dalla Prefettura e poi distribuiti come sempre tra le province, in quote proporzionali alla popolazione residente: una parte di questi è stata destinata al Veneziano.

A Portogruaro sono finiti quindici eritrei "richiedenti protezione internazionale", come confermato dalla stessa amministrazione: in via provvisoria è stata adibita all'accoglienza la palestra dell’istituto superiore “Gino Luzzatto”, edificio scolastico di proprietà e competenza provinciali. Della gestione dei servizi di accoglienza nella palestra, su delega della Prefettura, è stata incaricata una cooperativa sociale della provincia di Modena, la “Solaris”. Arrivi anche a San Donà di Piave, dove in serata sono stati accolti altri 15 stranieri, sempre di nazionalità eritrea, tutti tra i 18 e i 28 anni. Il Comune ha acconsentito a mettere a disposizione una ex casa paterna, proprio per evitare di dover ricorrere alle palestre. La struttura dovrebbe diventare in futuro una residenza sanitaria assistenziale, ma fino a questo momento è rimasta inutilizzata. Dolo ne ha ospitati otto, sistemati in un'abitazione privata.

Altri 25 sarebbero stati ospitati invece nella palestra di una scuola di Eraclea: si tratta di soluzioni, quelle degli istituti scolastici, che lo stesso prefetto Domenico Cuttaia aveva considerato come "ultima spiaggia", e che comunque dovrebbero essere momentanee. Nella località balneare, in particolare, si attende che siano conclusi i lavori di messa in funzione della ex caserma di Ca' Turcata, sistemazione che dovrebbe risolvere molti problemi alla Prefettura e alle varie amministrazioni comunali. Prima di tutto proprio quella di Eraclea, che già ospita un centinaio di profughi all'interno di un residence privato.

La reazione del presidente della Regione, Luca Zaia, non si è fatta attendere: "Il caos è diventato normalità in quella che il Governo tenta di far passare per emergenza e che è divenuta invece flusso costante e inarrestabile di immigrati economici travestiti da profughi - ha annunciato il governatore in un comunicato stampa diffuso venerdì mattina - Il livello di guardia è stato superato. Siamo all’immigrazione incontrollata che sta mettendo in crisi il sistema istituzionale territoriale, il tessuto sociale, le attività di prevenzione e profilassi sanitaria che la Regione Veneto, di sua spontanea volontà ha attivato, pur non avendo mai avuto nessuna competenza in un meccanismo di cosiddetta accoglienza gestito da Roma e dai Prefetti e scaricato sui Comuni".


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