Cronaca

Blocco del Canal Grande, ancora scintille tra Bergamo e le categorie

Continuano le polemiche tra i trasportatori, i motoscafisti e Ca' Farsetti. Dopo il fermo barca di mercoledì proseguono le richieste delle associazioni

"Al sindaco chiediamo la sospensione con atto ufficiale di tre ordinanze e un tavolo dove finalmente farci ascoltare". Mercoledì, durante il primo giorno di blocco del trasporto le associazioni di categoria del trasporto merci, i motoscafisti spiegano ancora una volta le ragioni per cui sono arrivati allo sciopero. Non sono contrari a tutti i 26 punti previsti dal riordino del Canal Grande ma solo ad alcuni provvedimenti e altro non chiedono che di essere ascoltati in merito.

LE MOTIVAZIONI - "Dal 28 agosto i due incontri avuti con Bergamo e Orsoni - spiega il segretario della lega delle cooperative Nicola Comunello - non sono stati per nulla produttivi e i 26 punti sono rimasti uguali senza tener conto di nessuna delle nostre osservazioni. Non ci è piaciuto essere definiti 'corporative' dal sindaco. Siamo lavoratori e speravamo di avere la giusta attenzione". "Un incontro - ribadisce il segretario della Confartigianato Gianni De Checchi - è tale se c'è un dialogo, ma finora ci sono stati solo monologhi da parte di Bergamo. Non sono state ascoltate minimamente le ragioni delle categorie che hanno tentato di spiegare che la chiusura al transito delle merci in area rialtina dalle 11 alle 14.30, provoca una riorganizzazione tale da elevare i costi che ricadranno sul commerciante e quindi sul cittadino. La stessa riorganizzazione di Veritas costa alle casse del Comune - e quindi ai suoi contribuenti- 160 mila euro, la riorganizzazione di Actv penalizzerà i cittadini ed il raddoppio dei pontili converrà solo all'azienda".

LIMITI E POLEMICHE - "Il Comune ha sottovalutato le richieste del mondo del trasporto merci - ha commentato il presidente di Confcommercio Ascom Venezia Roberto Magliocco - per troppo tempo sono stati zitti e ora il malcontento di decenni è uscito. I commercianti li sostengono perché penalizzare lo scarico delle merci non porta benefici a nessuno". "È fondamentale che l'ordinanza che ci mette delle limitazioni di orario al pontile della Cerva venga sospesa - ribadisce il responsabile categoria trasporti Ascom Francesco Tagliapietra - perché è l'unico pontile che ci fa scaricare in sicurezza. Ci sono voluti decenni affinché fosse fatto e ora non possono limitarcene l'uso. Per un anno abbiamo fatto incontri con il Comune e ci siamo riorganizzati per liberare i rii interni della città riversandoci sul Canal Grande così come richiesto dall'ordinanza 403 del giugno scorso e poi a distanza di due mesi ci viene chiesto di ritornare nei rii! Faccio notare che non solo le rive non sono in sicurezza e lo ribadiamo da anni, ma i canali interni sono intasati dai gondolieri che non ci permettono di scaricare".

GPS E SICUREZZA - I motoscafisti oltre ad essere contrari all'introduzione del GPS ma a favore di postazioni fisse di controllo a favore della prevenzione più che della soppressione, hanno spiegato attraverso il portavoce Silvio Dal Zennaro, che in due anni hanno versato nelle casse del Comune un milione di euro con il quale la pubblica amministrazione doveva realizzare nuovi ricoveri per l'attesa del cliente, dove addirittura manca la corrente elettrica, ma finora nulla di fatto. I trasportatori chiedono inoltre l'uso esclusivo delle rive di San Benetto e Ca' Giustinian per lo scarico delle merci.

L'INCONTRO - L’assessore comunale al Traffico acqueo, Ugo Bergamo, ha incontrato i presidenti e i direttori di Aepe, Ava, Tu.Ri.Ve. per esaminare la portata dei provvedimenti di regolazione del traffico in Canal Grande, oggetto anche della protesta dei trasportatori e dei taxisti.

“I rappresentanti delle tre categorie – ha spiegato l'assessore Bergamo – hanno espresso la preoccupazione manifestata dai loro associati e io ho illustrato l’esatta e precisa portata dei provvedimenti adottati. Questi ultimi infatti non compromettono in alcun modo né l’attività di taxi e noleggio, che possono continuare a svolgere tutti i servizi per l’utenza, né quella dei trasportatori, a cui viene chiesto di raggiungere la sola postazione di Rialto 'Cerva' entro le ore 11. Per tutte le altre zone della città non cambia nulla rispetto alle norme regolamentari vigenti.

I tre rappresentanti – ha proseguito – si sono dichiarati tranquillizzati per i chiarimenti avuti e hanno condiviso l’esigenza di rivolgere un appello alle categorie in agitazione, ritenendo opportuno che tutti orientino le loro azioni a un grande senso di responsabilità. Hanno altresì dichiarato di essere disponibili a far parte della Commissione tecnico-consultiva permanente che l’Amministrazione comunale intende istituire per elaborare, nella massima condivisione, il nuovo Piano del traffico acqueo della laguna di Venezia”.

NESSUN PROBLEMA - Non sono segnalati al momento problemi o particolari disagi a Venezia per lo sciopero delle barche da lavoro e dei taxi, che protestano contro le limitazioni in Canal Grande introdotte dall'amministrazione comunale per ridurre il traffico acqueo. Lo riferisce il comandante della polizia municipale, Luciano Marini. Le forze dell'ordine erano state allertate dalla Prefettura per prevenire eventuali situazioni critiche, dato che erano annunciati presidi ai canali d'accesso alla città, ma non hanno riscontrato alcuna irregolarità.


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