Cronaca

Crisi alla Taglia e Cuci di Cavarzere, i sindacati: "Il titolare rifiuta di presentarsi in Regione"

L'incontro fra sigle, Filctem e Femca, e azienda serviva a trovare una soluzione ai licenziamenti e ai mancati pagamenti degli stipendi. L'avvocato della ditta: "Non c'è più liquidità"

Foto della manifestazione al Comune: sito web parliamodilavoro

Poco tempo è trascorso dalle manfestazioni di protesta dei lavoratori della Taglia e Cuci, che hanno attraversato il centro Cavarzere, a luglio scorso, e raggiunto la sede del Comune per incontrare il sindaco, Henri Tommasi, chiedendo aiuto. Cinquantasei i dipendenti licenziati dalla sera alla mattina, spiegano le sigle Cgil e Cisl, con stipendi arretrati e la chiusura inattesa dei battenti della società, da cui preventivamente i titolari avevano provveduto a togliere macchinari e produzione, svuotando il capanno e lasciando a bocca asciutta gli addetti. Un modo di fare fin troppo noto ai sindacati, che negli anni scorsi hanno dovuto affrontare analoghe battaglie, in aziende simili, per recuperare qualche credito.

I LIBRI DELLA DITTA IN TRIBUNALE E LE DOMANDE DEI SINDACATI

"Alla Taglia e Cuci Denim fino alla sera del 31 luglio andava tutto benissimo - scrivono Femca e Filctem -. Lavoro a pieno regime, straordinari chiesti ai dipendenti, perfino le ferie rimandate per far fronte a ordini di lavoro eccezionali". La mattina del primo agosto però il legale difensore dell'azienda provoca un fulmine a ciel sereno, dichiarando che l’azienda non è più in grado di sostenere costi e prezzi al ribasso e porterà i libri in tribunale considerato lo stato di insolvenza in cui versa. A questo punto i sindacati chiedono di vederci chiaro. "Come si può sostenere di essere in crisi se il lavoro è andato avanti fino al giorno prima, servendosi dei dipendenti? Facciamo presente che sono spariti nel nulla circa 6000 capi lavorati e i relativi ricavi. Come ha potuto la ditta fallire nel giro di un fine settimana? - chiedono le sigle -  avendo pure premeditato smontaggio e trasporto dei macchinari in altre sedi, senza seguire una procedura di licenziamento collettivo". I rappresentanti dei lavoratori, ottenuto un tavolo di confronto e mediazione martedì all’Unità di Crisi del Lavoro della Regione, per arrivare ad una soluzione della vicenda con il coinvolgimento dei vertici aziendali, arrivano a un nulla di fatto. Perché l'avvocato del titolare fa sapere il giorno prima che egli non ha intenzione di presentarsi all'incontro, asserendo di non avere alcuna possibilità di proseguire l'attività, vista l'assenza di liquidità.

"L'AZIENDA NON SI PRESENTA A TRATTARE"

"Ma la legge prevede una procedura chiara per i licenziamenti collettivi - fanno presente i sindacati -. Tale procedura non è stata seguita, con tutte le conseguenze del caso. Riteniamo doveroso che i vertici aziendali siedano a un tavolo istituzionale per spiegare i molti aspetti oscuri di quanto accaduto. Ci chiediamo dove siano finiti gli introiti di quello che è stato prodotto fino al giorno del licenziamento, con l'uso pure del lavoro straordinario. Come mai negli incontri avuti nel mese di giugno e luglio l’azienda parlava di ampliamenti del laboratorio perché troppo piccolo in relazione al volume di lavoro e personale? Perché nelle stesse occasioni si è parlato di comprare altri macchinari? Abbiamo visto altre aziende agire allo stesso modo, chiudere attraverso una cessione di azienda, dopo un anno o due, e avendo al centro gli stessi protagonisti".

Ma sui 56 licenziamenti Filctem e Femca intendono andare fino in fondo. Anche perché l'azienda, spiegano, con diverse dichiarazioni anti sindacali, avrebbe raccomandato ad alcune lavoratrici di non rivolgersi per alcun motivo ai sindacati. "Questa storia ormai si conosce molto bene e riteniamo non possano essere solo i rappresentanti dei lavoratori ad affrontare il problema, senza l'intervento delle istituzioni competenti. Porteremo a conoscenza di quanto sta accadendo anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, gli organi istituzionali e ispettivi per fare chiarezza una volta per tutte su questo sistema che per noi ha molti lati oscuri".


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