Cronaca

Lockdown per non vaccinati, Zaia: «In Italia non si può»

Per il governatore, l'unica misura è quella di parlare a chi ancora non si è vaccinato e far capire che il rischio è alto

L'idea di un lockdown per le persone non vaccinate, così come avviene in Austria, «non è praticabile in Italia,  per un fatto costituzionale. Credo che la vera misura sia quella di parlare a chi ancora non si è vaccinato e di far capire che il rischio è alto». Lo ha detto il presidente della Regione, Luca Zaia, intervenuto ieri sera a "Zona Bianca" su Rete 4.

Per il governatore, l'unica strada è quella di far capire a coloro che manifestano contro il vaccino, «spesso senza mascherina, anche in situazioni di assembramento che rischiano di rendere vano tutto il lavoro che stiamo facendo. - ha spiegato - Anche sotto il profilo etico, morale, del rispetto dell'altro bisognerebbe ricordare che abbiamo interventi chirurgici programmati a pazienti oncologici, cardiopatici, che gli ospedali devono rimandare a causa di questi pazienti Covid che arrivano in emergenza, e occupano letti che potrebbero essere usati da questi malati».

Proprio sulla situazione dei ricoveri, era intervenuto, in una conferenza stampa dalla sede della protezione civile di Marghera, il direttore della centrale operativa del Suem 118, Paolo Rosi, facendo chiarezza sulla corretta interpretazione dei numeri. «Nelle terapie intensive del Veneto, - aveva spiegato - il 27% dei pazienti ricoverati per Covid è vaccinato, il restante 73%, no. Oggi siamo 3.800.000 vaccinati in Veneto, di questi nella prima settimana di novembre è finito in rianimazione un paziente ogni milione di abitanti. Se prendiamo l'altra popolazione, degli 800mila non vaccinati scopriamo che l'incidenza sale a 27. Questo dimostra come il vaccino protegga anche dalla terapia intensiva. Se tutta la popolazione non fosse vaccinata, ha concluso il direttore del Suem, - ci troveremmo nella stessa situazione della terza ondata, con 400 persone ricoverate in terapia intensiva».


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