Zaia: «Vicenda di Jesolo inconcepibile, certe aggregazioni sono un danno sanitario»
Il presidente della Regione è tornato a parlare del focolaio alla Croce rossa di via Levantina
Il presidente della Regione Luca Zaia, a margine della presentazione dei campionati italiani 2020 di ciclismo di oggi, è tornato sulla vicenda del focolaio nel centro di accoglienza alla Croce rossa di Jesolo. «Si tratta di una vicenda incomprensibile. - ha detto - La gestione della Croce rossa, per noi, doveva essere una garanzia. Abbiamo scoperto il focolaio solo perché un ospite doveva subire un'operazione e abbiamo trovato tutti quei positivi. Questo significa che la gestione non è stata certamente fatta in maniera consona».
Zaia: «Strutture anacronistiche»
«I centri di accoglienza come quello di Jesolo - ha proseguito Zaia - sono strutture anacronistiche dal punto di vista sanitario e un'aggregazione di questo tipo non è in linea con le norme anti-covid. È inutile chiedere se devono esistere queste strutture, in questo caso si sono dimostrate un danno».
Il centro sarà svuotato
Le dichiarazioni di Zaia hanno fatto seguito anche a quelle del prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto, che ha disposto lo svuotamento della struttura per mancanza di idoneità. Resta da capire comunque dove saranno reindirizzati i migranti: da una parte mancano le strutture adeguate nel territorio veneto, dall'altro bisogna fare i conti con la diffusa ostilità da parte dei sindaci.