Economia

Covid, Venezia ha pagato il prezzo più alto

Conto negativo di 177 milioni di euro fra mancate entrate e spese per le dotazioni anti-contagio, equivalenti a circa 700 euro pro capite

Venezia nel periodo del Covid

È Venezia la città italiana che ha pagato il prezzo più alto per la pandemia Covid-19. L'impatto, calcolato dal Centro studi enti locali, è stimato in 703 euro per cittadino ed è il risultato della perdita di gettito e dell’andamento delle spese connesse all’emergenza sanitaria: i mancati incassi della tassa di soggiorno e di altre imposte comunali, come l'Imu e le occupazioni di suolo pubblico, e i tanti costi come quelli per la sanificazione, l'acquisto dei dispositivi per il distanziamento sociale, la riorganizzazione dei trasporti, eccetera.

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In termini assoluti, fra mancate entrate e spese per le dotazioni anti-contagio, Venezia guida la classifica delle amministrazioni più penalizzate con un conto in negativo di 177,1 milioni di euro. In Veneto seguono Verona (37,2 milioni, ovvero 143 euro pro capite) e Padova (34,2 milioni, equivalenti a 166 euro pro capite). La classifica, che comprende i comuni italiani con più di 150mila abitanti, si basa sui dati del ministero dell'economia e delle finanze. Complessivamente, la pandemia Covid-19 ha colpito le maggiori città italiane in termini di mancate entrate fiscali e spese per 2 miliardi di euro.

Venezia ha sofferto più di altre città per la natura della sua economia, particolarmente condizionata dall'andamento del turismo. Con l'azzeramento degli spostamenti, la città aveva perso non solo gli introiti provenienti dagli alberghi (tassa di soggiorno) ma anche quelli legati alla vendita dei biglietti dell'Actv, delle ztl per bus turistici e del casinò. All'epoca l'amministrazione aveva dovuto far fronte a un "buco" pesante: ad aprile 2020, la stima dei mancati introiti per il solo Comune era di 115 milioni di euro, senza contare le società partecipate.

Le risorse perse dai Comuni sono state compensate dal governo attraverso lo strumento del cosiddetto "fondone". La Ragioneria generale dello Stato, come riferisce entilocali online, sta tirando le somme per capire chi ha avuto più del dovuto, e deve quindi restituire le risorse eccedenti, e chi invece è a credito e riceverà ulteriori rimborsi. Dai risultati del conguaglio, comunque, emerge che i fondi compensativi assegnati dallo Stato alle principali città italiane sono stati, nella maggior parte, congrui rispetto alle effettive necessità.


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