Economia

Poligof Mira (ex Pansac), stato di agitazione ma si lavora: «Per non aggravare la situazione»

Le rappresentanze sindacali unitarie (Rsu): «L’attuale portafoglio ordini è pieno. Sono prodotti per chi sta affrontando l'emergenza sanitaria. Noi responsabili. Sospesi gli scioperi»

Poligof, archivio

Avanti con lo stato di agitazione, restano sospesi gli straordinari ma si smette lo sciopero. Lo ha deciso l'ultimo tavolo delle rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) con i lavoratori di Poligof Mira (ex Pansac), il 17 dicembre scorso. «Nei reparti dello stabilimento si riscontrano dei fermi linea a causa di assenze riconducibili a contagi da coronavirus diretti o indiretti. Per questi motivi si è deciso di sospendere l'astensione per non aggravare ulteriormente la situazione produttiva. L'attuale portafoglio ordini è pieno e una parte di questi sono prodotti per chi sta affrontando l'emergenza sanitaria (personale medico e non ), la Rsu con senso di responsabilità va avanti. Nell'attesa di essere convocata al ministero dello Sviluppo economico per chiarire la vicenda della vendita di 21 Invest al fondo spagnolo Portobello Capital».

La cessione delle quote della 21 Invest, gruppo di investimento fondato e guidato da Alessandro Benetton, sarebbe stata completata pochi giorni fa. Al 100 per cento Poligof, che ha sedi anche in India e in Russia, apparterrebbe ora a Portobello Capital. «La Rsu è preoccupata dell'immobilità della direzione aziendale che continua a non dare risposte adeguate ai lavoratori - continua la rappresentanza - Disapprova quindi l'unilateralità delle decisioni prese senza dialogare con i sindacati, che ha inasprito gli animi e aumentato le tensioni, creando di fatto differenze tra i lavoratori. Tuttavia continua a dare sempre la propria disponibilità ed è pronta in ogni istante a essere convocata per continuare a discutere nell'interesse di azienda e dei lavoratori».


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