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Cinema Lido / Lungomare G. Marconi

Mostra del Cinema di Venezia, film programma oggi 5 settembre 2014

Dalla cellulosa alla celluloide, James Franco mette in scena "L'urlo e il furore" e "incassa" il premio Jaeger-Lecoultre. Esordio alla regia di Diego Bianchi

Dall'amico-rivale dell'Uomo Ragno nei primi “Spiderman” di Sam Raimi, nel 2002, all'artista versatile che alterna la macchina da presa a quella da scrivere: James Franco in 12 anni di strada ne ha fatta tantissima, ma il tappeto rosso del Lido sembra restare per lui una tappa fissa; il regista e attore 36enne venerdì torna in laguna per presentare il suo nuovo lavoro, “The sound and the fury”, che lo vede seguire le pagine dell'omonimo romanzo di William Faulkner sia dietro che davanti all'obiettivo. Franco riceverà inoltre il premio Jaeger-Lecoultre Glory to the Filmmaker 2014, rendendo per lui doppiamente importante la 71esima Mostra del Cinema.

ALLARME BOMBA AL LIDO, PALACINEMA EVACUATO

Franco ha anche stupito tutti venerdì al Lido: pelato, con i Ray-Ban e un look rigorosamente anni '70, ha deciso di girare alcune scene per il suo prossimo film proprio sul red carpet della Mostra. L'attore infatti ha portato le sue telecamere sul tappeto rosso del Lido per "Zeroville", circondato da comparse in abiti anni '70. I fan disorientati all'inizio non avevano capito quello strano look e lui si è comportato come il personaggio che interpretava nel nuovo film e allo stesso tempo come se stesso, ossia firmando decine di autografi. Poi, una volta in sala grande, è sceso un manifesto di una Mostra del Cinema di Venezia che nella realtà non si è mai svolta, quella del 1977. Sul palcoscenico l'attuale direttore della Mostra del Cinema di Venezia, Alberto Barbera, vestito di scuro e con un gigantesco papillon nero vintage, ha recitato la parte chiamando sul palco il vincitore di un "premio speciale della giuria per l'Arte, il montaggio e la visionarietà" chiamando un tale Isaac Gerome. A quel punto, davanti ad una platea non del tutto consapevole che si stava girando una scena del film, è entrato James Franco con il look prima descritto, ed ha ritirato una gigantesca coppa dorata. Finita la scena Franco si è rilassato un minimo, ha scherzato e, rivolgendosi al pubblico, ha detto: "Stiamo girando un film, ve lo facciamo vedere qui il prossimo anno". E da quel momento è cominciata la vera cerimonia per lui.

LO SPECIALE: TUTTE LE INFORMAZIONI SULLA MOSTRA

Oltre a lui, nel penultimo giorno della kermesse lidense arriveranno Edoardo De Angelis, Luca Zingaretti e Marco D'Amore, impegnati con il noir “Perez”. Il concorso presenta quindi gli ultimi due titoli della selezione: “The postman's white nights” del maestro russo Andrei Konchalovsky e “Good kill” di Andrew Niccol che torna a dirigere Ethan Hawke nella storia di un pilota di droni nella guerra ai talebani. La Settimana della Critica si chiude con “Arance e martello”, opera prima fuori concorso di Diego “Zoro” Bianchi. Per Venezia classici arriva invece il documentario “Donne nel mito - Sophia racconta la Loren” di Marco Spagnoli.

Un film girato nel più sperduto paesino russo, con gente del posto e con solo qualche innesto professionale per parlare di natura e semplicità, di certi personaggi che vivono a suo contatto. Questa è l'opera del regista russo Andrei Konchalovsky, autore di “The Postman's White Nights”, penultimo film in concorso al Festival. "Con la moderna tecnologia – spiega Konchalovsky - ho potuto realizzare l'idea di girare un film senza scriverlo prima delle riprese. Senza luci e senza trucco, anche se, mentre lo facevo mi chiedevo: chi lo guarderà? Ora il cinema è sempre più solo business, una industria nel senso negativo del termine. È la creazione di un oggetto che non è mai un'opera d'arte". Per quanto riguarda il cast, composto dai veri cittadini del paese, spiega: "per convincerli ci ho messo dieci minuti, mentre per coinvolgerli una intera settimana. Un film fatto comunque con pochissimi soldi. Anzi avrei potuto farlo senza soldi – spiega - l'unica cosa che costa oggi è il suono".

Diego Bianchi, conosciuto come “Zoro” e conduttore di Gazebo su Rai3 debutta alla regia con “Arance e martello”, film che ha fra gli interpreti Giulia Mancini, Ilaria Spada, Francesco Acquaroli, Stefano Altieri, Antonella Attili, Giorgio Tirabassi. “Io abito da quando sono nato in quel quartiere - spiega il regista - Un giorno per strada ho sentito dire che semmai, come si temeva, fosse stato chiuso il mercato, che esiste da sempre, sarebbe scoppiata la rivoluzione. Mi è venuta allora l'idea di raccontare, in un'estate romana, proprio cosa sarebbe successo. Parlo della difficoltà reciproca, tra politici e gente comune, di capire gli uni le esigenze degli altri, del crescente scollamento tra rappresentanti e rappresentati”. Il mercato secondo Zoro “può essere una metafora dell'Italia. Quella che racconto io è un'Italia ancora in pieno Berlusconi, mentre quella di oggi sembra si sia consegnata, con il 41% dei voti a Renzi, come fosse l'ultima speranza. Non vorrei che di questa fiducia se ne abusasse. Renzi di spunti ne offre tantissimi, anche troppi. Lui è uno slogan continuo. Un giorno mangia il gelato, quello dopo dà le armi ai curdi, fa il governo dei mille giorni...”.

Fischi e (pochi) timidi applausi invece per “Good Kill” di Andrew Niccol, film dal tema molto interessante che però non ha trovato i favori dei giornalisti alla prima stampa, perché realizzato come un western, con il cattivo che alla fine si redime e diventa eticamente corretto. Di scena la storia di un ex pilota, Ethan Hawke, che dirige droni nella guerra in Afghanistan da una remota località del Nevada. Poco più di un videogioco, che non può che creare danni collaterali enormi, con perdite di donne e bambini, per caso sul luogo dell'attacco.

Il commissario Montalbano e Ciro di Gomorra fianco a fianco per “Perez.”: il film di Edoardo De Angelis mette in scena Luca Zingaretti e Marco D'Amore e si prepara al giudizio della Mostra. Lo stesso Zingaretti parla della pellicola come di un “regalo” a sé e alla sua carriera: “Mi è arrivato in un momento della carriera in cui ne avevo bisogno. Avevo voglia di confrontarmi con un personaggio complesso, difficile, pieno di chiari scuri, che io stesso non afferravo fino in fondo. E avevo voglia di confrontarmi con un regista visionario. Per 'Perez.' mi sono messo a nudo, come appena uscito dall'accademia, cercando di liberarmi dalle incrostazioni che come attore avevo accumulato”. Anche D'Amore è felice dell'opportunità che gli ha offeto De Angelis: “Pensavo che dopo nove mesi al servizio di un personaggio come Ciro di Gomorra, che mi aveva letteralmente svuotato, non sarei stato capace di essere efficace e poi l'altro timore era che la biografia di Corvino e quella di Ciro si assomigliassero troppo. Sono stato smentito in tutto e ne sono felice”.

I FILM DI OGGI:

Belye nochi pochtalona alekseya tryapitsyna (The postman's white nights)” di Andrei Konchalovsky (Venezia 71 - Sala Grande alle 17) - Basandosi su storie vere interpretate nel film dai reali protagonisti, il regista racconta la vita in un villaggio russo dimenticato dal resto del mondo, dove il solo modo per raggiungere terre abitate è quello di attraversare il lago.

Good kill” di Andrew Niccol (Venezia 71 - Sala Grande alle 19.30) - Un padre di famiglia (Ethan Hawke) fa di mestiere il pilota di droni. Opera da Las Vegas e quando comincia a riflettere sul senso delle proprie azioni e della guerra contro i talebani che combatte a distanza, entra in crisi.

Cerimonia di consegna del premio Jaeger-Lecoultre Glory to the Filmmaker 2014 a James Franco (Sala Grande alle 14.30) a seguire “The sound and the fury” di James Franco (Fuori concorso) - Tratto dal romanzo di William Faulkner. Siamo nel Mississippi, alle soglie della Depressione dei primi del '900. Si racconta la decadenza e la sventura dei Compson, aristocratici del Sud caduti in disgrazia.

Perez” di Edoardo De Angelis (Fuori concorso - Sala Grande alle 22.15) - Napoli, Perez è un avvocato d'ufficio. Poteva essere un grande uomo di legge, ma la paura lo ha fregato. Ha sempre considerato la sua condizione mediocre un efficace riparo dall'infelicità. Quando il pericolo si insinua in casa sua, scopre fatalmente che non è così.

Arance e martello” di Diego Bianchi (Settimana della critica - Sala Perla alle 14) - Arance e martello è un film “storico”, in “costume”, ambientato nella calda estate del 2011; tre anni fa, nel pieno del potere berlusconiano. La vita di un tranquillo mercato rionale è stravolta dalla notizia della sua chiusura da parte del Comune. L'unica realtà politica a cui rivolgersi è una sezione del PD.

“Donne nel mito - Sophia racconta la Loren” di Marco Spagnoli (Venezia Classici - Sala Volpi alle 20) - Il documentario è un ritratto della diva composto interamente da preziosi e rari materiali d'archivio accompagnati dai commenti della stessa attrice. Nel film compare oltre mezzo secolo di interviste e testimonianze relative ai momenti più importanti della vita privata e della carriera di Sophia.

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