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Il violoncellista Mario Brunello suonerà Schumann al Gran Teatro La Fenice

Le musiche di Robert Schumann protagoniste del terzo concerto della Stagione Sinfonica 2016 dell’Orchestra Filarmonica delle Fenice che, lunedì 13 giungo ritorna sul palcoscenico veneziano del Gran Teatro La Fenice, diretta dal maestro Mario Brunello e accompagnata dal suo violoncello sulle note del Concerto per violoncello e orchestra in la minore, op. 129 e della Sinfonia n. 1 in si bemolle maggiore, op. 38 Frühlin.

Mario Brunello, trevigiano di nascita, è stato il primo artista italiano a vincere nel 1986 il Concorso Čaikovskij di Mosca che lo ha proiettato sulla scena internazionale, dove si presenta sempre più di frequente nella doppia veste di direttore e solista. Nell’appuntamento con la Filarmonica della Fenice, Brunello vestirà anche i panni del maestro per gli studenti di violoncello dei conservatori e dei licei musicali italiani per una breve masterclass sul concerto per violoncello e orchestra di R. Schumann, mentre durante la prova generale del pomeriggio aperta alle scolaresche, con breve introduzione all’ascolto del musicologo Mauro Masiero, Brunello dotato di microfono commenterà in diretta le prove condividendo consigli e correzioni.

Il rapporto con le nuove generazioni sarà protagonista anche dei corsi estivi per giovani orchestrali che la Filarmonica della Fenice terrà a luglio a Spilimbergo insieme  all’Istituto Musicale Guido Alberto Fano della città con l’Accademia dei corsi internazionali di perfezionamento musicale, con l’obiettivo di dedicare una particolare attenzione alla crescita professionale dei giovani di talento che muovono i primi passi nel difficile mondo della musica.

MARIO BRUNELLO

Nato a Castelfranco Veneto nel 1960, il violoncellista Mario Brunello si è esibito nelle maggiori sale da concerto del mondo, diretto da nomi di grande prestigio quali Claudio Abbado, Riccardo Muti, Zubin Mehta. Nel 1994 ha fondato l'Orchestra d'Archi Italiana, ma riserva ampio spazio anche a progetti che coinvolgono forme d'arte e saperi diversi, lavorando con artisti di altra estrazione culturale quali Uri Caine, Paolo Fresu, Marco Paolini, Stefano Benni, Gianmaria Testa, Margherita Hack, Moni Ovadia e Vinicio Capossela. Attraverso nuovi canali di comunicazione cerca di avvicinare il pubblico a un'idea diversa e multiforme del far musica, creando spettacoli interattivi che nascono in gran parte nello spazio Antiruggine, un’ex-officina ristrutturata, luogo ideale per la sperimentazione.


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