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Una pioggia di cuori sul Carnevale con le opere di Massimo Sansavini

Una pioggia di cuori scende sul Carnevale veneziano. A propiziarla la Galleria Luce che giovedì grasso torna ad ospitare le opere di Massimo Sansavini, a dieci anni dalla sua prima esposizione in Laguna. In questa occasione saranno proposti una ventina di cuori realizzati con la tecnica ad incastro, o nella nuova variante, in digitale.

Cuori pulsanti, cuori volanti, cuori che palpitano e che saettano, che si evolvono in fiori o pianeti, cuori che fanno da sfondo a fiabe senza tempo o a corse di velocità. Costruiti con centinaia di pezzi di legno, assemblati con pazienza certosina come puzzle, verniciati e resi lucidi grazie a resine dai colori brillanti, i lavori di Sansavini offrono nella forma ammiccante del cuore un divertissment insolito per un San Valentino tutto veneziano.

Nella versione invece digitale che è tirata a 9 esemplari, l'artista romagnolo cattura lo sguardo con le tinte accese e l'apparente semplicità della superficie resa liscia al tatto. Arte-gioco che nella sua vena ludica si pone sulla scia di una tradizione che a prima vista avvicina Sansavini al secondo Futurismo di Depero, agli assemblaggi di Nespolo, ma che, per le cromie decise, sembra non tralasciare neppure l'incontro con la Pop Art americana.

Da qui sembra derivare l'"Omaggio a Verdi" in un'esplosione di note degradanti dalle tinte fluo alle gradazioni pastello, sotto lo sguardo imperioso del maestro di Busseto barbuto mentre sembra meditare sull'Aida; una chicca presentata a Venezia non a caso nei giorni in cui va in scena la prima della "Traviata" al Teatro La Fenice.


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