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"Fai" un giro in Villa, il festival laboratorio del vivere la villa veneta

Villa Bornancini di Cinto Caomaggiore

Domenica 25 luglio a villa Bornancini di Cinto Caomaggiore si conclude l’edizione estiva di Fai un giro in villa, il Festival laboratorio del vivere la villa veneta organizzato dalla presidenza e dai gruppi Fai (Fondo Ambiente Italiano) giovani del Veneto. Questa edizione in presenza ha voluto essere una gioiosa condivisione, un momento di festa in cui riappropriarci del nostro territorio e del suo patrimonio storico, artistico e culturale, attraverso l’offerta di visite a ville e giardini del Veneto, che il Fai Veneto hanno organizzato nel rispetto delle normative vigenti, in quattro appuntamenti da fine giugno a fine luglio. 

 «Dopo le giornate di primavera, riparte con l’entusiasmo dei giovani del Fai, l’edizione estiva in presenza della manifestazione “Fai un giro in villa”, il festival della villa veneta, già organizzato on line, a febbraio, durante la pandemia – racconta Ines Lanfranchi Thomas, presidente del Fai Veneto - I giovani ci tengono a questo nuovo incontro che sottolinea il loro amore per il territorio, la professionalità con cui affrontano l’impegno, la disponibilità a mettersi sempre in gioco. Un grazie anche ai proprietari delle ville». «Con il talento si vincono le partite – dichiara Marco Boscolo, coordinatore del progetto - ma è con il lavoro di squadra e l’intelligenza che si vincono i campionati. Questa quinta edizione del Festival ribadisce come la forza sia la squadra». Sono stati oltre quattromila i partecipanti alle precedenti edizioni.

Appuntamento domenica 25 luglio (con turni dalle 10 alle 19 e dalle 21 alle 22) con il Fai giovani di Portogruaro per scoprire villa Bornancini a Cinto Caomaggiore, edificio ottocentesco, ma d’impianto seicentesco, circondato da un’area scoperta a parco di circa un ettaro dove si possono ammirare diverse specie arboree centenarie tra cui querce, palme, tassi e maggiociondoli.

Villa Bornancini

Il complesso di villa Bornancini sorge nel centro di Cinto Caomaggiore, Comune in provincia di Venezia al confine con il Friuli-Venezia Giulia; accanto si trova la chiesa parrocchiale e di fronte il municipio. La famiglia Bornancini, attuale proprietaria, acquistò gli immobili nel 1896. L’edificio principale risale agli anni Venti del XIX secolo, ad opera della famiglia Bronzini, e consiste nella ricostruzione di una casa dominicale allora in rovina, risalente all’ultimo periodo del Seicento e appartenuta alla famiglia Tiepolo, presenti nel territorio dal XV secolo al fine di amministrare i vasti possedimenti di proprietà. Della preesistenza rimangono tracce nei locali di servizio costituenti un corpo annesso alla villa, che si sviluppa verso il retro verso il giardino.

La villa presenta il tipico impianto delle ville venete su tre livelli, con pianta tripartita: l’ingresso avviene al piano terra in corrispondenza del salone che si sviluppa per tutta la profondità dell’edificio e sul quale si affacciano le sale passanti poste ai lati, tra le quali si trovano i salotti, il vano scale e la cucina; lo stesso impianto distributivo si ripete al piano primo, dove con il salone comunicano quattro camere da letto e una sala oggi adibita a bagno. L’ultimo piano ospita locali di servizio e un appartamento ristrutturato con un intervento del 1998 che ha conservato e portato alla vista la copertura in legno con capriate incrociate.

Il parco risulta suddiviso in due porzioni: la prima presenta le caratteristiche del giardino sul fronte ed è racchiusa dalla villa e dagli annessi di servizio, tra i quali una serra per il ricovero delle piante; superata una recinzione in ferro battuto, si accede al parco vero e proprio con percorsi in ghiaia che attraversano il prato e conducono a diverse pergole con posti a sedere, uno stagno e una collinetta, dove un tempo si trovava la ghiacciaia. Sul fondo del parco si possono osservare, oltre la recinzione, gli antichi mulini del paese, anch’essi un tempo di proprietà della famiglia. Molti sono gli alberi secolari che popolano il parco, tra cui magnolie, allori, ippocastani, pini, palme, aceri, faggi. I contributi raccolti saranno come sempre a favore di Monte Fontana Secca e Col de Spadaròt, un alpeggio con malga sul Massiccio del Monte Grappa a Quero (Belluno).
 


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