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Gualtiero Bertelli live al Teatro Malibran: il cantastorie "racconta" 50 anni di storia

Gualtiero Bertelli racconta Venezia e una fisarmonica. Storie di un cantastorie, al Teatro Malibran. E sarà il racconto di una memoria privata e pubblica che attraversa cinquant’anni di carriera e settant’anni di storia italiana, tra musica e politica, impegno artistico e civile con il tono leggero e corale di una commedia goldoniana. Mercoledì 7 dicembre 2016 alle 20, lo spettacolo prodotto dalla Gershwin, ideato, diretto e interpretato da Bertelli, ripercorrerà l’esistenza del cantastorie e fisarmonicista veneziano, dall’infanzia alla Giudecca all’impegno artistico e politico e agli incontri con Luigi Nono, Dario Fo, Giovanna Marini e molte altre figure della cultura italiana tra gli anni Sessanta e Settanta.

Dagli anni del lavoro come maestro elementare e come amministratore locale fino alla più recente stagione che lo ha riportato a calcare con successo il palcoscenico nella forma del teatro-canzone. Al Teatro Malibran, Gualtiero Bertelli (voce, fisarmonica, chitarra) sarà affiancato da una band affiatata composta da Maurizio Camardi (sassofoni, duduk, flauti etnici), Paolo Favorido (pianoforte), Domenico Santaniello (contrabbasso, violoncello), Sergio Cossu (tastiere) e David Soto Chero (chitarre).

"Onestamente devo ammettere che mi dava una certa aria d’importanza dire 'Mi sòno la fisarmonica' - ricorda Gualtiero Bertelli, nelle note di sala dello spettacolo - In Campomarte mi gero quelo che sonava la fisarmonica, n’importa come. Solo io suonavo la fisarmonica. Mio nonno mi adorava perché finalmente aveva un fisarmonicista in casa e ascoltava i miei strazianti esercizi come se fossero composizioni di Mozart. Per tutti ero un degno erede dei Bertelli, famegia de musicisti! Questa storia mi dava un’aura da diverso, e non mi dispiaceva perché i diversi erano quelli che sapevano fare a pugni e io non ero forte; i diversi erano i più ricchi e noi eravamo mediamente tra i più fortunati perché mio padre aveva la paga sicura, ma el fio del luganegher era più ricco, e anca quelo del panetier; i diversi, infine, erano i più studiati, cioè nissuni, perché ben pochi andavano avanti dopo le elementari. C’era solo un geometra da qualche parte, che infatti era ‘el geometra’. Si capisce che chi suonava la fisarmonica era uno diversissimo!".

I biglietti per il concerto sono in vendita nelle biglietterie Vela Venezia Unica (Teatro La Fenice, Piazzale Roma, Tronchetto, Ferrovia, Piazza San Marco, Rialto linea 2, Accademia, Mestre), nelle filiali della Banca Popolare di Vicenza, tramite call center Hellovenezia (041.24.24) e biglietteria online (www.teatrolafenice.it).

Gualtiero Bertelli - Nato a Venezia nel 1944, dopo aver fondato nel 1964, con Luisa Ronchini e altri, il Canzoniere Popolare Veneto, inizia a comporre canzoni, in veneziano e in italiano, e a incidere dischi con l’etichetta I Dischi del Sole: tra i suoi maggiori successi, Vedrai com’è bello, eseguita anche da Bruno Lauzi come sigla di una trasmissione televisiva, e Nina ti te ricordi, reincisa nel 2002 da Giovanna Marini e Francesco De Gregori. Tra gli anni Sessanta e Settanta è tra le più apprezzate voci del Nuovo Canzoniere Italiano, progetto di ricerca musicale che, negli anni del boom economico e delle trasformazioni antropologiche del paese, ripropone la ricca tradizione del canto sociale italiano nella forma della canzone di protesta sociale e politica. Nel 1987 all’album Barche de carta viene assegnata la Targa del Premio Tenco.

Nel frattempo, partecipa alla vita politica attiva, venendo eletto nelle liste del Pci come indipendente e ricoprendo la carica prima di consigliere comunale e poi di assessore alla Cultura e alla Pubblica istruzione del Comune di Mira, in provincia di Venezia. Ripresa l’attività musicale nei primi anni del Duemila, fonda La Compagnia delle Acque, con la quale da più di un decennio presenta spettacoli di teatro-canzone, in collaborazione, tra gli altri, con giornalisti come Gian Antonio Stella, Edoardo Pittalis, Fabrizio Gatti.
 


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