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Klimt e i klimtiani: un mese dopo l'apertura della mostra sulla Giuditta, al via gli incontri

A poco più di un mese dall’apertura la mostra Attorno a Klimt. Giuditta, eroismo e seduzione, allestita al Centro Culturale Candiani di Mestre, sta riscuotendo uno straordinario successo di critica e pubblico, grazie anche alla presenza, direttamente dalla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca' Pesaro, del capolavoro di Gustav Klimt Giuditta II (Salomè). Oltre 6mila visitatori, molti dei quali studenti, un pubblico eterogeneo proveniente anche da altre città e una costante ‘attenzione’ riservatale da media e social, attestano l’esposizione mestrina come uno degli appuntamenti culturali più importanti della stagione.

La rassegna entra ora nel vivo con una serie di incontri di approfondimento proposti tra gennaio e marzo, dedicati ad alcuni particolari temi: il primo appuntamento è venerdi 27 gennaio 2017 alle 18, direttamente in mostra (per l'occasione a ingresso gratuito, fino a esaurimento dei posti disponibili.), con Vittorio Pajusco (Università Ca' Foscari di Venezia), che parlerà di Klimt e i Klimtiani a Venezia.

Partendo dalle due grandi mostre in cui Gustav Klimt è presente in Italia tra il 1910 e il 1911 (la Biennale veneziana del 1909 e l'Esposizione Internazionale di Roma dell'anno successivo, organizzata per il cinquantenario dell'unità d’Italia), l’incontro indagherà la determinante influenza che l’artista viennese esercitò nei confronti di molti artisti italiani. In particolare, si sottolineerà come a Venezia i giovani pittori e scultori che si incontravano nelle mostre periodiche dell'Opera Bevilacqua La Masa, organizzate da Nino Barbantini a Ca' Pesaro negli anni Dieci del ‘900, furono sensibili allo stile legato al mondo tedesco delle Secessioni, in cui Klimt ebbe un ruolo fondamentale.

Oltre a personaggi come Arturo Martini, Felice Casorati, Teodoro Wolf-Ferrari e altri, sarà evidenziata la figura del muranese Vittorio Zecchin, e in particolare il suo fantastico ciclo de "Le mille e una notte" (1914), uno dei massimi capolavori del Liberty a Venezia, oggi purtroppo smembrato, di cui ben sei grandi tele sono esposte in mostra al Candiani.


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