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"Interazione simmetrica": a l'Avogaria uno spettacolo da ridere su terapie alternative

Uno spettacolo per ridere di gusto sull'incontro - scontro fra medicina tradizionale e terapie alternative. Al Teatro a l'Avogaria di Venezia ( Dorsoduro 1607, Corte Zappa), sabato 2 aprile 2016, ore 21.00 è di scena "Interazione simmetrica" piéce in due atti di Federico Corda. Un testo comico sulla medicina classica e sui metodi di cura sui generis: psicologia sistemica, analisi freudiana, fitoterapia, ayurveda feng-shui, terapie sui chakra ed affermazioni positive vengono in soccorso di alcuni "casi clinici" da guinness dei primati.

Tra questi il dott. Frankfurther, paziente nevrotico, marito ferito e terapeuta inappuntabile, Sarah una terapeuta tranquilla e posata che non sopporta di essere interrotta mentre lavora, Ellen, donna in carriera con un ego smisurato. E per finire il sig. Russel paziente, fobico, tenero ed infantile ma con un bisogno disperato di tenere tutto sotto controllo e Vidyadeva assistente metafisica che, avendo trasceso le umane passioni, ed essendo perfettamente connessa con i poteri celesti è in grado di fornire pronte risposte ai quesiti dei suoi colleghi/pazienti, rivelando, grazie anche al suo "radicamento a terra", uno straordinario senso pratico quando si tratta di riscuotere. Una commedia sulle righe dai toni paradossali che prende in giro nevrosi, tic e fobie di ogni tipo di paziente

Questo testo nasce con coerente incoerenza da tre notti insonni nelle quali ho scritto: la parte centrale del testo, il finale ed infine l'inizio. "Ko ham? Chi sono io?", invitava a chiedersi costantemente il mistico indiano Ramana Maharsi. Potremmo rispondere in tono pirandelliano "Uno, nessuno e centomila" anche se, in realtà, la risposta, al di là delle fedi e delle conoscenze, nonché degli stereotipi, dovrebbe essere costituita dalle maha vakya: le grandi sentenze vediche "Aham brahmasmi: io sono Brahman" "Tat vam asi: tu sei quello" il sé, lo spirito l'atman a sat cit ananda: essenza, consapevolezza, beatitudine. Non vi è in me alcuna intenzione di denigrare né di deridere le tecniche descritte nel testo che, in realtà, fanno parte del mio percorso di vita, ma di "condire" con un pizzico di humor ad autoironia la nostra condizione umana: fragile, tenera, ma sempre in cerca di risposte proprio come viene definito il Siddharta di Hesse " der Suchende" "colui che cerca" che recita "Om è l'arco! La saetta è l'anima! Bersaglio della saetta è Brahma da colpire con immobile certezza!".


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