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La storia della famiglia veneziana di artisti De Luigi diventa un film

Riceviamo e pubblichiamo:

"Diventa film la saga della nota famiglia di artisti veneziani De Luigi. I Sommersi, come si chiama il lungometraggio, vede alla regia Gian Enrico Gogò Bianchi e sarà proiettato il 5 settembre alle ore 19 nella Sala Convento dell’Hotel Palladio & Spa Resort alla Giudecca. Entrata libera


5 settembre ore 19

Sala Convento – Hotel Palladio & Spa Resort – Giudecca, Venezia

Proiezione straordinaria

I SOMMERSI

Regia di Gian Enrico Gogò Bianchi

Il documentario è presentato da Gianni De Luigi. Entrata libera


Dire De Luigi a Venezia significa dire Arte da oltre mezzo secolo. La dinastia di artisti prende avvio con Mario De Luigi, che cambia il destino della sua famiglia decidendo di abbandonare l’attività di commerciante di pittura e vernici per dedicarsi completamente alla ricerca artistica. Negli Anni ‘50 prende parte alle mostre del gruppo spaziale capitanato da Lucio Fontana a Milano e ne firma il Manifesto dell'arte spaziale. L’arte condizionerà la vita anche dei 4 figli: Ludovico diventerà il pittore internazionalmente noto (presente anche alla Collezione Guggenheim), Filippo sarà produttore e regista televisivo, Giovanni (detto Gianni) diventerà un attore di primo piano prima di trasferirsi in Francia, infine Caterina, storica dell’arte.

Il film prende avvio da una mostra antologica che un’importante fondazione dedica a Ludovico, al traguardo degli ottant’anni. Ludovico, detto Lollo, si appresta a chiamare per primi i suoi tre fratelli, Filippo, Giovanni e Caterina. Ma una semplice telefonata scatena rifiuti, titubanze e riaccende le stesse dinamiche consolidate di una famiglia che sembra esprimere i propri contrasti parteggiando verso l’una o l’altra posizione artistica. E così si delineano anche, i differenti temperamenti dei fratelli. Perché i fratelli De Luigi sono una famiglia d’artisti che ha stretto con Venezia un patto di sangue. Nonostante l’età (si naviga tra i 72anni di Gianni e gli 85 di Ludovico) nessuno dei fratelli sembra mai intenzionato a seppellire l’ascia di guerra in nome del vivere in comune, anzi la senilità rende ancora più infuocati e pirotecnici questi incontri/scontri. Tutto sembra compromesso ma dopo qualche giorno di silenzio, si torna a dialogare come se nulla fosse accaduto.

La storia si dipana sullo sfondo di una Venezia che con il passare del tempo perde i suoi contorni di città e diventa preda delle orde turistiche, minacciata da navi gigantesche e damaree crescenti. Attraverso il racconto della vita artistica di una città e della forza malinconica delle immagini che restituisce, si dà il racconto più intimo dei nostri che discutono, si arrovellano impugnando argomenti artistici come un codice criptato che sottende ad altro.

A interpretare i personaggi della storia sono gli stessi fratelli De Luigi, mentre la regia è firmata dal cineasta lagunare Gian Enrico Bianchi".


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