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Gli scatti del fotografo dei divi di Hollywood in mostra al Candiani

Douglas Kirkland, leggenda nel campo del fotogiornalismo e della fotografia di moda e di cinema, arriva al Centro Culturale Candiani di Mestre. E lo fa con una mostra che apre al publico il 15 febbraio 2020 prossimo con gli scatti più famosi.

Il fotografo

Douglas Kirkland, a soli 24 anni, nel 1961 immortala Marilyn Monroe ricoperta solo da lenzuola bianche e desta l’attenzione del mondo. Sei mesi dopo l’icona di un’epoca sarebbe scomparsa. Il leggendario servizio fotografico entrò a far parte della storia. Il Centro Culturale Candiani, in collaborazione con Photo Op, inaugurerà sabato 15 febbraio alle 17 nell’area espositiva del terzo piano la mostra “Freeze Frame, 60 anni dietro le quinte del Cinema”, una panoramica sugli oltre 60 anni di carriera, evidenziandone i momenti cruciali. A cura di Marta Cannoni, Livia Corbò e Elisabetta Da Lio Mostra realizzata con il supporto tecnico di Canon e Moab Paper.

Gli scatti più celebri

Un’ampia serie di fotografie scattate sui set dei più celebri film di Hollywood e del cinema internazionale, dagli anni '60 al 2010 saranno in mostra al Candiani dando vita così a un percorso fotografico unico nel suo genere. Una sezione troverà spazio anche alla Casa del Cinema di San Stae a Venezia dove gli spettatori potranno approfondire la conoscenza del celebre fotografo legate sempre al suo lavoro svolto nei set cinematografici.

Douglas Kirkland è entrato in contatto con molte star e registi ed è stato in grado di mostrarli nella loro naturalezza, vulnerabilità e semplicità, sia dentro che fuori dal set. Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni, Dominique Sanda, Sofia Loren, Peter O'Toole, Paul Newman, Jane Fonda, Meryl Streep, Robert DeNiro, Jack Nicholson, Leonardo Di Caprio e Kate Winslet sono solo alcune delle celebrità che ha fotografato. Come ha scritto Cristina Comencini “Douglas Kirkland sa che l'immagine deve essere sintetica e ricca, contenere tante informazioni contemporaneamente, perchè nel cinema (e nella fotografia) si ha poco tempo per raccontare e bisogna dire tante cose. Douglas si abbandona all'istinto, rischia, cerca. La bellezza non gli interessa fine a se sessa, vuole fermare la vita, per questo è uno dei più grandi registi del “fermo immagine” della nostra epoca, precaria e instabile come il cinema.”


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