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"Temporaneamente inadatti": la follia della Grande Guerra in mostra a San Servolo

Cento anni fa a Venezia, sull’Isola di San Servolo, apriva il Reparto Militare di Osservazione per le Malattie Nervose e Psichiche. Nel giro di 10 mesi, da febbraio a novembre 1917, ospitò oltre 200 soldati che avevano sperimentato sulla propria pelle le tragiche condizioni della vita di guerra, talvolta giovani e giovanissimi, in gran parte di condizione umile e povera. Uomini travolti da un conflitto senza precedenti che lasciava il segno indelebile sul corpo e sulla mente: la tensione delle lunghe attese in trincea, il terrore del combattimento che molte volte si tentava di superare con massicce dosi di cordiale, immagini di morte e di distruzione provocavano stati di esaltazione con uso improprio dell’arma, aggressività, ma anche catatonia, mutismo, perdita della ragione.

La mostra, ospitata negli spazi della Manica Lunga nasce dalla collaborazione fra l’archivio storico di San Servolo e il Liceo artistico statale Michelangelo Guggenheim, ricostruisce la vicenda umana di questi uomini e cerca di ridare voce a quei ragazzi la cui giovinezza fu cancellata, attraverso documenti storici, immagini grafiche e produzioni artistiche.

Verranno esposti documenti tratti dalle 221 cartelle cliniche del reparto militare, conservate presso l’Archivio di San Servolo - Venezia, dando rilievo soprattutto alle storie dei soldati ricoverati e al loro vissuto, per quanto emerge dalla documentazione. “Temporaneamente inadatti” è il più frequente giudizio espresso dai medici al termine del periodo di osservazione: accomuna i reduci dal fronte, traumatizzati da quanto avevano vissuto e visto, con gli uomini che quest’esperienza non l’avevano vissuta direttamente, ma di cui conoscevano le conseguenze terribili. Necessaria è anche la contestualizzazione del concetto di cura in quell’epoca storica, i medici si trovarono infatti ad affrontare una situazione e disturbi di dimensioni mai trattati in precedenza.
 


 


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