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Parte il Nu Fest con suoni elettroacustici e avanguardie sonore

Foto di Roberto Rosa

Nu Fest, il festival di musica elettronica e contemporanea ideato da Marcello Mormile e organizzato da Veneto Jazz, ritorna a Venezia con due appuntamenti al Fondaco dei Tedeschi e al Teatrino di Palazzo Grassi.

«Suoni d’autore elettroacustici e avanguardie architettoniche e sonore caratterizzano questa edizione di Nu Fest che come sempre mira a raccontare qualcosa di nuovo nella scena musicale contemporanea – spiega Giuseppe Mormile, direttore artistico –. Si tratta di progetti che sviluppano nel campo dell’elettronica ma che nella dimensione live utilizzano anche strumenti acustici con esiti sperimentali».

Giovedì 6 aprile (ore 18.00) l’Event Pavilion del Fondaco dei Tedeschi ospita Giorgio Li Calzi e Manuel Zigante in Solaris, rispettivamente tromba con live electronics e violoncello. I musicisti incarnano due percorsi musicali apparentemente distanti che convergono in un astratto e materico territorio comune, antico e futuribile, reale e immaginario, proprio come il film di Tarkovskij a cui i due musicisti si ispirano nella forma musicale. L'incontro tra il violoncello di Manuel Zigante e i suoni elettroacustici della tromba di Giorgio Li Calzi è un progetto pensato nel 1986, e realizzato oggi in una performance, che si snoda tra improvvisazioni digitalizzate e riscrittura contemporanea del classicismo, da J.S. Bach ad Eduard Artemyev. L'album Solaris (CD, digitale) è uscito nel 2017 per Machiavelli Music.

Sabato 29 aprile (ore 20.00) al Teatrino di Palazzo Grassi va in scena Impro Brain Sound Pod, con Paolo Dellapiana (electronics - Buchla Music Easel, modular synth) e Valeria Sturba (Theremin, violino). Architetto e musicista elettronico, Paolo Dellapiana è figura trasversale della scena sperimentale internazionale, già componente della cult-band torinese Larsen. Nell’ambito di Nu Fest firma questo nuovo progetto con la polistrumentista e cantante Valeria Sturba che incrocia strumenti elettroacustici con complessi sistemi modulari elaborati ad hoc in una continua ricerca di stratificazione sonora di avanguardia. Sul palco un inedito cono di luce che, anche architettonicamente, ospita la performance nata da una residenza prodotta dal centro di ricerca per le pratiche performative contemporanee Centrale Fies.

Ingresso libero solo su prenotazione, scrivendo a .


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