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Lo Schermo dell'Arte film festival a Palazzo Grassi

Per il sesto anno consecutivo, Il Teatrino di Palazzo Grassi rinnova l’invito a Lo schermo dell’arte Film Festival - progetto unico dedicato alle molteplici interazioni tra cinema e arte contemporanea, diretto da Silvia Lucchesi - giunto nello scorso novembre 2018 al suo undicesimo anno di attività. La rassegna fiorentina porta a Venezia un programma di 11 titoli, firmati da importanti artisti e film-maker internazionali, selezionati insieme a Palazzo Grassi dell’ultima edizione.ù

Da mercoledì 6 a domenica 10 marzo, il Teatrino di Palazzo Grassi presenta un programma di  proiezioni con incontri e introduzioni esclusive.  Si parte mercoledì 6 marzo alle ore 18 con l’introduzione di Silvia Lucchesi, direttrice di Lo schermo dell’arte Film Festival seguita dalla proiezione del film Self-Portrait in 23 Rounds: A chapter in David Wojnarowicz's life 1989-1991 di Marion Scemama e François Pain (2018, 70’), documentario che, a partire da una lunga intervista, offre al pubblico un ritratto intenso e commovente dell’artista David Wojnarowicz, scomparso nel 1992.

Giovedì 7 marzo dalle ore 18, il pubblico potrà assistere a Zeus Machine di Zapruder (2018, 90’), un progetto cinematografico che in dodici episodi racconta la storia di Ercole e delle sue mitologiche fatiche. Il collettivo Zapruder dà voce all’eroe greco declinando la sua vicenda secondo moduli originali e contemporanei. Gli artisti saranno presenti durante la proiezione del film. Alle ore 20 sarà proiettato il secondo film della regista americana di origini palestinesi Jumana Manna, Wild Relatives (Germania, Libano, Norvegia, 2018, 69’). In questo lungometraggio Manna invita a riflettere su questioni ambientali e ideologiche, a partire dal trasferimento dei semi conservati presso ICARDA (Centro Internazionale di Ricerca Agriculturale nelle Zone Desertiche) nella banca di conservazione a Longyearbyen, in Norvegia.

Venerdì 8 marzo, sempre dalle 18, il programma prevede la proiezione di tre film. La serata inizierà con The End of Fear (Paesi Bassi, 2018, 70’) di Barbara Visser che, a partire dallo scempio del dipinto Who is Afraid of Red, Yellow and Blu avvenuto nel 1986 allo Stedelijk Museum di Amsterdam, avvia una profonda riflessione sul valore dell’arte. A seguire, alle ore 19.15, sarà proiettato Ceremony (Regno Unito, 2018, 67’) del regista e artista britannico Phil Collins, artista nominato al Turner Prize, nell’anno del centesimo anniversario del Manifesto del Partito Comunista, racconta del ritorno della statua di Friedrich Engels nella città di Manchester dove il filosofo ha trascorso vent’anni della sua vita. La giornata si conclude con Jaar, Lament of the Images di Paula Rodríguez Sickert (Cile, 2017, 77’). Il documentario è il racconto della vita di Alfredo Jaar, artista cresciuto sotto la dittatura di Pinochet, e del suoi più importanti lavori.

Sabato 9 marzo, dalle ore 18, in programma tre documentari. Si parte con Moriyama-San di Ila Bêka e Louise Lemoine (Francia, 2017, 63’), il sorprendente racconto delle giornate vissute con Yasuo Moriyama, appassionato collezionista e profondo conoscitore della cultura giapponese, che abita a Tokyo nella casa progettata dal Premio Pritzker Ryue Nishizawa. Alle 19.15 il pubblico è invitato a prendere parte alla proiezione di Kusama-Infinity diretto da Heather Lenz (Stati Uniti, 2018, 76’). La regista americana accompagna gli spettatori nel mondo a pois dell’artista Yayoi Kusama, oggi una delle personalità più celebri della cultura giapponese. Chiude la quarta giornata, la proiezione alle 20.30 di Art in the XXI Century: Berlin di Rafael Salazar e Ava Wiland (Stati Uniti, Germania, 2018, 56’). Il documentario racconta la vivacità della scena artistica berlinese attraverso il lavoro di artisti provenienti da tutto il mondo e che hanno trovato nella capitale tedesca un luogo di rifugio, ispirazione e confronto.

Domenica 10 marzo a partire dalle 17 ultimo appuntamento con Lo schermo dell’arte al Teatrino di Palazzo Grassi. Islands of the Hungry Ghosts di Gabrielle Brady (Germania, Regno Unito, Australia, 2018, 94’) sarà il primo film proiettato. La regista australiana racconta il dramma dei migranti in cerca di asilo trattenuti a Christmas Island, un apparente paradiso terrestre.
Alle 18.40, The Price of Everything di Nathaniel Kahn (Stati Uniti, 2018, 99’) chiude il ricco programma dello Schermo dell’arte. Il documentario sottoporrà al pubblico un quesito: che ruolo hanno la passione e l’amore per l’arte in una società basata prevalentemente sul valore economico e sul consumo? Basandosi anche sulle testimonianze dei protagonisti del mondo dell’arte, Nathaniel Khan cerca di trovare una risposta a questa domanda.


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