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Il Tannhäuser di Richard Wagner torna al Gran Teatro la Fenice dopo vent’anni di assenza

Torna alla Fenice, dopo vent’anni di assenza, Tannhäuser di Richard Wagner, in un nuovo allestimento realizzato grazie alla coproduzione internazionale della Fondazione Teatro La Fenice con la Vlaamse Opera di Antwerpen, il Teatro Carlo Felice di Genova e Konzert Theater Bern. La Groβe Romantische Oper del tedesco verrà presentata nella messinscena firmata dal regista spagnolo Calixro Bieito, che torna a Venezia dopo la premiata Carmen del 2012, con le scene di Rebecca Ringst, i costumi di Ingo Krügler e le luci di Michael Bauer. L’interpretazione musicale sarà affidata a Omer Meir Wellber, alla testa dell’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice. La prima di venerdì 20 gennaio (inizio spettacolo alle 18) sarà seguita da quattro repliche: il 24 e 28 gennaio 2017, l’1 e il 5 febbraio 2017.

Tannhäuser è una delle opere più controverse di Richard Wagner. La sua gestazione fu estremamente complessa e ad oggi si distinguono essenzialmente due versioni: quella presentata con non molta fortuna al Königliches Hoftheater di Dresda il 19 ottobre 1845 e quella della celeberrima rappresentazione di Parigi, che ebbe luogo il 13 marzo 1861: uno dei più clamorosi fiaschi della storia del melodramma, che d’altro canto sancì la consacrazione definitiva del genio artistico di Wagner da parte dell’élite intellettuale parigina. Diversi altri furono tuttavia gli interventi sull’opera, che non raggiunse mai la versione definitiva: a una settimana dalla morte Wagner confidò a Cosima di essere ancora debitore al suo pubblico del Tannhäuser.

La Fenice proporrà una versione mista dell’opera, con il primo atto nella versione di Parigi, il secondo e il terzo in quella di Dresda. Per la scelta del soggetto Wagner, autore anche del libretto in tre atti, oltre che della musica, si rifece a due leggende completamente indipendenti: quella del poeta Tannhäuser e quella della tenzone dei cantori a Wartburg. Entro tale cornice egli inserì, inventandola, la vicenda che coinvolge Elisabetta. La tematica d’amore, fulcro dell’opera, è presentata sotto il segno del dissidio: l’impulso amoroso di Tannhäuser è ambivalente, nutrito da un lato dalla rimembranza dell’amore carnale condiviso con Venere e d’altro canto dalla nostalgia per la purezza perduta e dall’anelito a essa, ovvero dal desiderio di redenzione che si incarna in Elisabetta.

Nella compagnia di canto figurano Stefan Vinke nel ruolo del titolo, Liene Kinča in quello di Elisabetta e Ausrine Stundyte in quello di Venere, mentre Christoph Pohl darà voce a Wolfram von Eschenbach. Pavlo Balakin sarà Hermann, il langravio di Turingia; Cameron Becker, Walter von der Vogelweide; Alessio Cacciamani, Biterolf; Paolo Antognetti, Heinrich der Schreiber; Mattia Denti, Reinmar von Zweter. Completano il cast, nei ruoli comprimari, i solisti del Kolbe Children’s Choir del Centro Culturale p.M.Kolbe di Mestre-Venezia, istruiti da Alessandro Toffolo: Chiara Cattelan, Martina Pelizzaro e Alice Cognolato si alterneranno nel ruolo del giovane pastore; Anastasia Bregantin, Laila D’Ascenzio, Emma Formenti, Veronica Mielli, Gianluca Nordio, Francesca Pelizzaro, Matilde Preguerra, Sebastiano Roson ed Edoardo Trevisan in quelli dei quattro nobilgiovani.


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