"La scuola" al teatro Toniolo di Mestre
Si avviano al tutto esaurito le repliche, previste al teatro Toniolo di Mestre da venerdì 16 a domenica 18 gennaio, dello spettacolo La scuola che vede Silvio Orlando e Marina Massironi come maggiori interpreti diretti dal regista Daniele Lucchetti.
CINEMA-TEATRO. Era il 1992 quando debuttò Sottobanco, spettacolo teatrale interpretato da un gruppo di attori eccezionali capitanati da Silvio Orlando e diretti da Daniele Luchetti. Lo spettacolo divenne presto un cult, antesignano di tutto il filone di ambientazione scolastica tra cui anche la trasposizione cinematografica del 1995 della stessa pièce che prese il titolo La scuola. Fu uno dei rari casi in cui il cinema accolse un successo teatrale e non viceversa. Lo spettacolo era un dipinto della scuola italiana di quei tempi e al tempo stesso un esempio quasi profetico del cammino che stava intraprendendo il sistema scolastico. "Ho deciso di riportare in scena lo spettacolo più importante della mia carriera; fu un evento straordinario, entusiasmante, con una forte presa sul pubblico - dice Silvio Orlando. A vent’anni di distanza è davvero interessante fare un bilancio sulla scuola e vedere cos’è successo poi."
LO SPETTACOLO. A scuola si impara, si cresce, si studia, si boccia. Ma la scuola è anche una guerra, per ragazzi e insegnanti, nella quale ci si sfida e dove si cercano strategie di sopravvivenza vincenti. Il testo di Domenico Starnone ne mette in risalto i tratti paradossali e divertenti, oltre che descriverne i risvolti drammatici e formativi. E’ l’ultimo giorno di scuola in una periferia romana. Gli insegnanti devono fare gli scrutini, decidere chi bocciare e chi premiare. La scuola è un microcosmo in cui la realtà filtra solo indirettamente e tutto si svolge tra queste mura: le speranze e le amicizie dei ragazzi, le ambizioni, gli scontri generazionali, gli amori, le situazioni paradossali. Gli scrutini non sono solo i risultati dell’andamento scolastico. Gli scrutini dicono chi ce la fa e chi torna indietro, chi ha ragione e chi sbaglia, chi è il professore bravo e chi è odiato, chi ha la stoffa del leader e chi non se lo fila neanche un ragazzino di tredici anni.
Dal confronto tra speranze, ambizioni, conflitti sociali e personali, amori, amicizie e scontri generazionali, prendono vita personaggi esilaranti, giudici impassibili e compassionevoli al tempo stesso. Il dialogo brillante e le situazioni paradossali lo rendono uno spettacolo irresistibilmente comico.