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"Zia Severina è in piedi", le donne che lottano contro la mafia protagoniste a l'Avogaria

La lotta delle donne contro la mafia. Questo al centro del nuovo spettacolo in programma martedì 21 marzo alle 21, al Teatro a l'Avogaria di Venezia, nell'ambito de "I martedì dell'Avogaria", rassegna che presenta in laguna alcuni fra gli spettacoli più interessanti nel panorama  drammaturgico nazionale.

“Zia Severina è in piedi”  per la regia di Carolina De La Calle Casanova, con Valentina Scuderi, è una piece ambientata nel quartiere Niguarda di Milano. Lì se la ricordano in tanti zia Severina, barricata fino all’ultimo nella sua casa popolare di quaranta metri quadrati in balia di una cosca che voleva portagliela via. È una storia di resistenza e di dignità, di lotta silenziosa e totale alla mafia compiuta con l’unico mezzo di cui è in possesso un’anziana donna: l’ostinazione. In scena una giornata come tante per zia Severina: un ragazzo, soprannominato “Mongolfiera”, giovane recluta della ‘ndrangheta si nasconde nella sua casa per intimidirla ed indurla ad andare via.

Nella sua situazione ci sono tante altre famiglie nel quartiere e in tanti hanno già capitolato. Ma Zia Severina al posto della violenza sceglie di rapportarsi al suo carnefice, come una nonna, una madre, cercando di instaurare con lui una relazione fondata sul dialogo e la comprensione.

Il personaggio è ispirato alla figura di una signora realmente esistita, presente nel romanzo-inchiesta "L'alveare" di Giuseppe Catozzella, che muore negli anni ’90 di cancro ai polmoni, da sola nella sua casa. Lei che tutti i giorni aveva chiuso la porta a chiave, quel giorno la lascia aperta, come l’animale che sa che è arrivata la fine. Quella lotta silenziosa e dignitosa ha fatto clamore nel quartiere e tutt’oggi lei viene ricordata per la sua caparbietà e volontà d’animo.


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