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Rinnovo del Paesc per l’energia sostenibile e il clima, Verde Progressista espone il piano

Presentato lunedì al Municipio di via Palazzo dal consigliere Gianfranco Bettin. «Scelte, azioni, progetti all’altezza della crisi climatica e delle potenzialità che scienza e tecnologia garantiscono a una città che guarda al futuro»

Venezia, foto aerea (archivio)

Piano di azione per l’energia sostenibile e il clima (Paesc): approvato nel 2012 come piano di coordinamento delle politiche per l’ambiente e per affrontare la crisi climatica, non è stato più rinnovato. La Lista Verde Progressista ha presentato le sue proposte lunedì, in Municipio a Mestre, sapendo che la giunta entro il 2023 dovrebbe approvare il nuovo piano e volendo per questo «essere d'ispirazione».

Cambianto climatico e surriscaldamento: Venezia, per il gruppo consiliare di Gianfranco Bettin, è particolarmente esposta al rischio di rimanere sommersa, insieme a tutte le terre emerse del pianeta situate nelle coste più basse, se non verranno assunti provvedimenti a livello mondiale per fermare l’aumento della temperatura, la conseguente fusione dei ghiacci polari e l’ingressione marina. La città si trova anche in Pianura padana, dove i livelli d'inquinamento hanno sono i più alti secondo studi condotti a livello europeo. Anche questo contribuisce all'aumento delle temperature e del livello dei mari.

«Partecipiamo alla lotta che in tutto il mondo si combatte per ridurre l'inquinamento e per una radicale conversione dei processi produttivi, per la transizione energetica ed ecologica e per difendere l’ambiente e la salute, la biodiversità, qui e ovunque - commenta Venezia Verde e Progressista - pensare globalmente e agire localmente». Come aveva già fatto, il consigliere Bettin torna a chiedere il ripristino della Consulta per l’Ambiente e il Forum per il Verde. «Con l'amministrazione Brugnaro questi organismi sono venuti meno insieme alle altre Consulte e organi di partecipazione: ora per formulare in nuovo Paesc bisogna avviare un ampio processo di partecipazione che conduca alla più condivisa e consapevole decisione circa il piano di azione per l’energia sostenibile e il clima».

I punti

Alcuni, di carattere generale proposti da Venezia Verde Progressista, prevedono il divieto al traffico pesante in città e l'obbligo di usare la viabilità della zona industriale. Nella stessa direzione vengono proposti il completamento del sistema ferroviario metropolitano regionale (Sfmr), riattivando le stazioni Olimpia e Gazzera, e il potenziamento dei mezzi pubblici elettrici, sia su strada che acquei. «No all'allargamento del canale Vittorio Emanuele e del Canale dei Petroli, no al nuovo canale ipotizzato dal Pums tra San Giuliano e il Vittorio Emanuele - si legge nel documento del gruppo consiliare - installazione del gps su tutte le barche a motore». 

No anche all'hub di San Giuliano e allo scavo di un nuovo canale tra San Giuliano e il canale Vittorio Emanuele. «Aggraverebbe il dissesto idraulico e geologico - prosegue Verde Progressista -. No al terminal del Montiron che distruggerebbe un ecosistema prezioso in laguna nord. Se si vuole accedere al centro storico lo si faccia da Fusina e da Tessera». Piste ciclabili, tangenziale verde con 
barriere fonoassorbenti e i mezzi della mobilità sostenibile, completerebbero il quadro, come la bocciatura della Torre di viale San Marco. Attorno al masterplan dell’aeroporto “Marco Polo”, di cui si continua a parlare mercoledì in commissione, si chiede ampio dibattito e partecipazione.

Traffico

Riguardo alla viabilità, tre sono le aree su cui la Lista del consigliere Gianfranco Bettin chiede venga istituita la Ztl: via Colombo (in entrambi i sensi di marcia), via Olivi (riconferma in entrambi i sensi di marcia), via Cappuccina all'incrocio con via Tasso e verso quello con via Carducci. Occorrerebbe, spiega Bettin, estendere le zone dei 30 chilometri all'ora nelle aree residenziali, e negli ultimi 50 metri prima dei passaggi pedonali e ciclabili. 

Gestione rifiuti

«No all'inceneritore di Veritas a Fusina (incrementando ulteriormente la raccolta differenziata e la riduzione a monte dei rifiuti e l’investimento sulle alternative a discariche e combustione) - afferma Bettin - e no all'impianto di incenerimento dei fanghi di produzione civile proposto da Eni. Sì alle strutture per la transizione industriale in chiave ecologica a Porto Marghera: pannelli solari, elettrificazione delle banchine (con adeguata disponibilità di energia elettrica), al sostegno alle produzioni verdi e innovative e alle attività portuali sostenibili, con il superamento della combustione, a partire dal carbone, in ogni centrale (anche Enel). Supporto alla formazione di comunità energetiche».

Parchi e alberature

Va integrato in un unico grande parco urbano il Parco di San Giuliano, per il gruppo Verde Progressista, da estendere con l'acquisizione di nuove aree a nord, il Bosco di Mestre, con nuove espansioni e ad ornamento del canale Osellino, con il Parco del Marzenego. «Bloccare - aggiunge Bettin nella lista delle proposte - il cosiddetto "Bosco dello Sport": strutture che non devono essere finanziate con fondi pubblici né eventuali altri per lo stadio e il palasport negati dall’Europa in sede di Pnrr». Infine, parchi allargati e nuovi parchi in tutta la città: Altobello, via Torino, via Monte Pelmo, via del Tinto e ripresa del progetto ambientale del Vallone Moranzani. «Pieno recupero e utilizzo dei forti del campo trincerato di Mestre, incluse le aree circostanti, parchi e alberature in centro storico, a Lido e Pellestrina, ripristino del Parco della laguna nord, dell'area ex ospedaliera di Cannaregio, della Favorita a Lido, apertura dei giardini della Biennale al di fuori dei periodi dell'esposizione, confronto pubblico sui progetti di piste ciclabili sulle isole».
 


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