Green

Le tegnue di Chioggia saranno curate e gestite dalla città

Il Comune con gli enti Ispra, Dipartimento di biologia marina dell'Università di Padova, Regione, Arpav, parco Delta del Po e Cnr-Ismar definirà attività e progetti per la zona speciale di conservazione

Tegnua di Chioggia, foto del Comune sul sito Città di Chioggia

Le Tegnue sono a tutti gli effetti della città di Chioggia. «Un percorso durato un anno, fatto anche di ostacoli e che con caparbietà e amore per la nostra città abbiamo superato. Grazie all’impegno dell’assessore all’Ambiente Serena De Perini e al funzionario del servizio cologia e ambiente Nazzareno Gradara. Ora possiamo dire che le Tegnue saranno a pieno titolo gestite dalla città di Chioggia». Il sindaco della città clodiense Mauro Armelao esulta per la delibera della giunta regionale che ha individuato il Comune che lui amministra quale gestore della zona speciale di conservazione "Tegnùe di Chioggia".

«È una grande soddisfazione e un risultato importante, che il territorio attendeva da tempo, circa vent’anni - ha detto il consigliere regionale dell’intergruppo Lega-Liga Veneta, Marco Dolfin -. Una partita vinta con un risultato che non era affatto scontato. C’è stata una sinergia e importante collaborazione tra gli uffici regionali, il Comune di Chioggia e tutti gli interlocutori e partner». Armelao e Dolfin hanno ringraziato gli enti che gestiranno con l'amministrazione le tegnue: Ispra, Dipartimento di biologia marina dell'Università di Padova, Regione, Arpav, parco Delta del Po, Cnr-Ismar. «Un ruolo fondamentale lo avranno anche i nostri pescatori - dice il sindaco - per amore del mare, fonte di ricchezza, e per amore delle tegnue».

A poche miglia al largo di Chioggia, si legge nel sito della Città di Chioggia, si trovano le tegnùe: conformazioni rocciose uniche per la struttura e per gli organismi che le abitano. Il termine "tegnùe", dal dialetto locale, significa "trattenute" e veniva usato dai pescatori per indicare la presenza di queste rocce su cui si impigliavano le reti. Sono distribuite principalmente di fronte alle coste del nord Adriatico, ma è proprio davanti al litorale della città di Chioggia che si trova il complesso di tegnùe più ampio e importante finora rinvenuto.

La delibera approvata a voti unanimi dalla giunta regionale vedrà ora un successivo provvedimento per l’approvazione di un protocollo d’intesa tra la Regione del Veneto e il Comune di Chioggia, per la definizione di attività o progettualità per la gestione del sito. «Un piccolo gioiello del nostro territorio, straordinariamente ricco di biodiversità e di alto pregio naturalistico - commenta Dolfin - Un’area nota per le sue spiagge ma soprattutto per i suoi fondali sabbio-fangosi e la grande varietà di organismi marini. Un bel risultato ma anche una responsabilità che l’amministrazione porterà avanti con orgoglio e il massimo impegno».


Si parla di