Elezioni Politiche 2013

Elezioni 2013, i risultati fanno già litigare Pdl e Lega Nord in Veneto

Il capogruppo del Popolo delle Libertà, Dario Bond: "Visto il nostro sorpasso non impossibile un rimpasto di Giunta". Il capogruppo del Carroccio, Federico Caner: "Non se ne parla"

Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale

Non si sono ancora conclusi i conteggi che già nella coalizione che governa il Veneto inizia il dibattito interno. Cambiano gli equilibri, con il sorpasso del Pdl sulla Lega, e l'exploit del M5S fa riflettere. "Il sorpasso - commenta il capogruppo del Pdl, Dario Bond - era nell'aria e dobbiamo riconoscere il grande merito che in questo ha avuto Silvio Berlusconi, che ha saputo attirare un gran numero di elettori con le proposte fatte. Se, in Veneto, c'é ancora una larga maggioranza di centro-destra, ma è una rendita attirata dalla Berlusconi-opinione e questo significa che, in futuro, dovremo guadagnarcela con i fatti, perché, tra due anni, non ci sarà più Silvio, ma solo il presidente Zaia con un po' di consiglieri di maggioranza".

"E anche il risultato di Grillo - rileva Bond - è un fenomeno talmente evidente che è chiaro che non possiamo dormire sonni tranquilli, su una rendita di posizione che non c'é più e che, se non presa adeguatamente in considerazione, rischia veramente di trasformare il voto a livello locale nella tomba del centrodestra".

Messaggio chiaro, dunque, alla Giunta. "Il dato finale - prosegue Bond - dovrà essere letto dal presidente con molta attenzione, perché in alcune aree, compresa Treviso, a quanto sembra la Lega non è più presente come prima. I risvolti regionali del voto politico sono dunque sicuri e d'ora in poi dovremo capire bene programmi e linee. Un rimpasto di giunta? Può essere. Quel che è evidente, è che non possiamo far finta di nulla".

A queste dichiarazioni ha risposto subito il capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale veneto, Federico Caner: "Non esiste - taglia corto - né è mai successo, neanche nelle precedenti amministrazioni, che una Giunta sia modificata per il risultato di un altro tipo di elezioni. E' vera fantapolitica: c'é un Governo, c'é un presidente e non credo che si dimetterà. Ecco perché non prevedo nessun rimpasto di Giunta, al quale non siamo disponibili. L'unico scenario ipotetico, in tal senso, potrebbe essere quello di un Pdl che mette sotto scacco l'amministrazione, ma questo darebbe senso al ritorno alle urne, più che a un rimpasto. Credo dunque che i nostri alleati convengano che sia meglio concentrarci, nei prossimi due anni, piuttosto sul portare avanti le riforme di un Veneto del buon governo".

Il presidente del Veneto Luca Zaia, leghista, invece mette nel mirino il premier uscente Mario Monti: "E' lui il vero bocciato delle elezioni - commenta - C'é un trend che iniziamo a vedere e che conferma la vicinanza dei veneti alla nostra amministrazione. "Bisogna attendere i risultati definitivi, ma paradossalmente Grillo - sottolinea Zaia - con questo buon risultato sarà chiamato a decidere cosa vuol fare da grande. Se le percentuali fossero confermate l'exploit di Grillo lo pone non più a fare mera opposizione, ma lo costringe a schierarsi a favore o meno di un progetto di governo". "Non potrà limitarsi a fare un'opposizione fine a se stessa - conclude -, ma dovrà decidere cosa fare da grande, ed è la condizione migliore per vedere se sapranno trasformare la protesta in proposta. Dovrà passare dal guardare la partita dalla tribuna a bordo campo". (Ansa)

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