Politica

Le reazioni della politica. Pd: "Ora Zaia non ha più alibi", M5S: "Ora legge in Parlamento"

Dopo la chiusura delle urne la maggioranza dei partiti esulta per il risultato raggiunto. Il Pd: "Ora il governatore sia concreto". L'Anci Veneto: "Un bel segnale anche per noi sindaci"

Già alle 19 il quorum era stato superato, anche se solo di un punto decimale. Tanto è bastato per far esplodere i social network e quel variegato popolo del "Sì" al referendum per l'autonomia del Veneto che già di prima mattina aveva raggiunto il seggio per far sentire la propria voce. E' la vittoria del presidente del Veneto, Luca Zaia? E' la vittoria di un popolo che chiede semplicemente maggiori responsabilità e deleghe? E' la vittoria dei partiti o dei cittadini? Risposte a cui si potrà rispondere solo nelle prossime settimane, quando dall'urna si passerà alla piattaforma autonomista vera e propria. Il primo risultato è stato raggiunto per i promotori della consultazione: l'iniziativa referendaria è valida e segna un punto fisso. Incancellabile. L'affluenza (a dati parziali) si attesta a quasi il 60%: "Ed è per questo motivo che la delegazione che si siederà al tavolo con Roma non sarà politica, ma bensì di popolo", ha spiegato il presidente della Regione, Luca Zaia.

Qui il commento del presidente Zaia: "E' il big bang"

Qui i dati sull'affluenza e i risultati

LE REAZIONI

Il sindaco Brugnaro

Alle urne si è recato anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro: "Ho votato sì per maggiore potere al Veneto in una futura Italia più forte e più federalista. No agli egoismi, Sì alla buona amministrazione", ha commentato su Twitter.

L'Anci

"L'esito di questo referendum contiene diversi fattori positivi. L'affluenza sicuramente è un dato significativo per la democrazia perché una partecipazione come questa c'è dico che in Veneto i cittadini sono attenti e ci tengono ad esserci nelle scelte per i territori. E questo rappresenta un bel segnale anche per noi sindaci perché significa che i nostri cittadini dimostrano di tenere all'impegno civico. Questo voto merita a tutti i livelli istituzionali rispetto e considerazione perché esprime fino in fondo la voce e la richieste dei territori e delle comunità. E sono le richieste e le istanze che i cittadini chiedono ogni giorno a noi sindaci". A dirlo la presidente dell'Anci Veneto, Mariarosa Pavanello. "L'Anci Veneto - dichiara in una nota - che si è espressa con chiarezza per il sì in tempi non sospetti è pronta a fare la sua parte. Quello di oggi spero possa essere un punto di partenza e non un punto di arrivo. Per noi sindaci adesso è importante che l'autonomia porti poteri e risorse in modo da poter dare risposte ai cittadini. Quello che serve ora è responsabilità. Il voto è una grande dimostrazione di democrazia, ma anche un modo in cui i veneti hanno fatto sentire la loro voce dai territorio chiedendo di essere ascoltati e rispettati".

Il Movimento Cinque Stelle 

"I veneti hanno risposto alla chiamata, questo referendum è un grande segno di identità, civiltà e cultura veneta". A dirlo è il parlamentare veneto del Movimento 5 Stelle, Federico D’Incà, che da settimane sta portando avanti una doppia campagna referendaria per l’autonomia del Veneto e della provincia di Belluno. “I veneti hanno risposto alla chiamata, i dati sull’affluenza sono un grande segno di identità e della cultura della gente di questa splendida regione – sottolinea D’Incà – perché, e su questo punto dobbiamo essere tutti d’accordo, questo è il referendum dei veneti. Non è un referendum politico e non è neppure il referendum di un politico - ricorda l'esponente del Movimento 5 Stelle - chiunque si voglia intestare questa vittoria e mettersi in testa il corno dogale, il cappello da doge, non rispetta i veneti e il Veneto. Ora subito al voto in Parlamento, entro la fine della legislatura – ribadisce il deputato bellunese – altrimenti vorrà dire che il Governo non vuole portarlo in aula, e significa anche che la cosiddetta “trattativa” con l’Emilia è una pagliacciata. Se accadrà, questa legge sarà uno dei primi punti del nostro Governo a 5 Stelle. Comunque vada ora Zaia ha una grandissima responsabilità – avverte infine il parlamentare – ora deve dimostrare di avere la capacità di ottenere quel che i veneti gli chiedono di mettere sul piatto della trattativa. Il governo regionale deve coinvolgere tutte le forze politiche del consiglio regionale e gli enti locali. Anzi, prima di affrontare il bilancio in Regione occorre prendere di petto con il Governo di Roma le istanze che i veneti hanno a cuore”.

Il Pd: "Ora Zaia non ha più scuse"

"Ora il presidente Zaia non ha più scuse". Lo afferma il segretario del Pd veneto, il renziano Alessandro Bisato, commentando il superamento del quorum nel referendum per l'autonomia. "Il risultato delle urne - aggiunge - conferma che la maggioranza dei veneti è favorevole a un maggior grado di autonomia. Per questo motivo, il Partito Democratico ha assecondato la consultazione referendaria, pur consapevole che la Regione avrebbe potuto ottenere già da molti anni deleghe e competenze se solo avesse avviato una contrattazione seria con lo Stato senza buttare risorse pubbliche". Bisato non manca di rinnovare le critiche al governatore Zaia: "Ha condotto una campagna spudorata, promettendo effetti e risultati che non erano previsti dal quesito. Da domani lo incalzeremo per verificare puntualmente se sarà capace di far fruttare questo voto, mettendo al centro della trattativa il ruolo delle autonomie locali e delle aree vaste". Secondo Bisato, il governatore leghista "dovrà assumere un atteggiamento concreto, definendo con precisione le deleghe, le competenze e le funzioni da attribuire in via esclusiva alla nostra Regione, sapendo che chiedendo tutto equivale a non ottenere nulla. Sfidiamo Zaia - conclude - a rimanere in Veneto per lavorare al progetto autonomista smentendo chi sostiene che questa campagna gli sia servita per 'prenotare un eventuale posto da ministro. Solo così dimostrerà di non aver strumentalizzato il tema dell'autonomia con una costosa consultazione a spese dei contribuenti".


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