Politica

Redistribuzione dei profughi, Zaia: "Alfano inizi da quelli di Eraclea"

II presidente del Veneto punta il dito contro i problemi di ordine pubblico nel residence "Mimose": "Dovevano già andarsene prima dell'inizio d'estate"

Si tratta di uno dei luoghi dove vengon ospitati i profughi più dibattuti a livello nazionale. Quel residence "Mimose" di Eraclea spesso anche protagonista di interventi delle forze dell'ordine per sedare diverbi e risse scoppiate per motivi di convivenza, o, anche, per le lungaggini burocratiche che tiene inchiodati nella località balneare i migranti o per il cibo. Di certo assembrare centinaia di persone in un unico stabile fin dall'inizio si sapeva sarebbe stato foriero di problemi. Nel fine settimana i carabinieri della compagnia di San Donà di Piave sono per esempio dovuti intervenire per riportare la tranquillità laddove uno dei migranti aveva cercato di staccare con un morso l'orecchio a un suo interlocutore.

Prendendo atto della situazione, il presidente del Veneto Luca Zaia in una nota ufficiale chiede al ministro dell'Interno Angelino Alfano, che ha annunciato l'avvio di un'operazione di redistribuzione in Europa dei migranti presenti in Italia, se non "sia il caso di cominciare dai più di cento che un assurdo diktat ha collocato in un residence di Eraclea Mare, che si stanno rendendo responsabili di atti inqualificabili con ben tre interventi delle forze dell’ordine necessari in un solo giorno". Secondo il titolare di Palazzo Balbi ci sono state delle promesse non mantenute dal presidente del Consiglio Matteo Renzi: "Secondo le sue parole avrebbero dovuto essere spostati prima della stagione estiva da un’importante località turistica balneare veneta, ma ancora lì si trovano il 7 ottobre”. 

“Non è la sola richiesta che ho per il Ministro – aggiunge Zaia – perché vorrei anche sapere con quali criteri si scelgono le persone da espatriare e da quali territori, stante che in Veneto ne sono stati mandati già 18.113, che 10.867 sono già spariti nel nulla allontanandosi dai luoghi di accoglienza e divenendo fantasmi. Per questi espatrii – conclude Zaia – pretendiamo meno caos che per gli arrivi e una suddivisione equa che tenga conto delle diverse realtà locali. In questo senso rimaniamo attenti e vigili”.


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