Mestre

Gli imprenditori strappano le bollette in piazza Ferretto

L'iniziativa simbolica questa mattina, nel corso della manifestazione "Non spegnetevi, non spegnere la città", a cui hanno partecipato le associazioni di categoria rappresentate in Camera di Commercio

La manifestazione di oggi in Piazza Ferretto

È stata un'iniziativa simbolica, per lanciare un grido d'allarme a chi governa il Paese. Un centinaio di piccoli imprenditori si sono riuniti mercoledì mattina a Mestre, in piazza Ferretto, per protestare contro il caro energia che sta mettendo a ferro e fuoco aziende, attività commerciali e le famiglie. C'erano panettieri, pasticcieri, titolari di lavanderie e commercianti in genere, che hanno strappato simbolicamente le ultime copie delle bollette di luce e gas, raddoppiate, e in alcuni casi anche triplicate rispetto all'anno scorso.

"Non spegnetevi, non spegnere la città", questo il titolo dell'iniziativa promossa da Confcommercio Venezia, ha riunito i rappresentanti delle associazioni di categoria rappresentate in Camera di Commercio e le istituzioni. «La nostra area corre il rischio di essere messa a ferro e fuoco. - ha commentato il presidente della Camera di Commercio di Venezia-Rovigo, Massimo Zanon - Ci sono mille ricette che il Governo potrebbe mettere in atto, ma che hanno sempre la prospettiva nel dopodomani. Non è più possibile aspettare. La politica deve governare nell'interesse dello Stato, dei cittadini, delle famiglie e delle imprese più piccole, per mettere un freno alla pandemia energetica».

Caro energia, ristoratore diffonde una bolletta triplicata. Protesta a Mestre

Sul palco allestito in piazza, ha preso la parola anche il presidente di Confindustria Venezia, Vincenzo Marinese: «Il nostro territorio, ogni sei abitanti, ha un imprenditore. - ha sottolineato - Tutti contribuiamo alla creazione di lavoro. Non dormiamo più di notte, perché ogni giorno facciamo i conti con la cassa. Siamo stanchi ed è arrivato il momento di dire basta». Per Marinese è impensabile che un Governo non si ponga come primo problema quello dell'impresa: «Reggiamo il Paese, in Veneto produciamo il 12% del Pil. Le tasse vanno tolte ieri, non domani».


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